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Lite sul sicomoro di Zaccheo

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diSABRINA KALVO «E Gesù entrò a Gerico. Quand'ecco, un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani, e uomo molto ricco. Cercava di vedere Gesu passare...ma non poteva per la folla e perché era basso di statura. Allora, corso avanti, salì su un sicomoro per vederlo perché stava per passare di là. Gesù gli passò vicino, guardò su, dove si era issato, e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua" (Luca 19, 5). Più di duemila anni dopo, quell'albero ormai diventato gigantesco si trova vicino alla piazza centrale di Gerico. L'albero ha un tronco del diametro di due metri e mezzo e rami lunghi diciotto metri. L'Autorità palestinese, nel quadro delle celebrazioni per i 10.000 anni di Gerico, ha scelto come data il 10-10-2010: numero tondo e simbolico. Impossibile infatti stabilire con esattezza quando gli uomini del neolitico arrivarono in questa oasi ricca di acqua, e decisero di radicarsi qui, abbandonando la vita di cacciatori nomadi. Gerico, "la città più antica del mondo", vuole che il sito diventi un'attrazione turistica. Domenica prossima il Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, inaugurerà un anno di eventi e manifestazioni con la speranze di contribuire a rilanciare il turismo internazionale nella Cisgiordania. Il luogo prescelto per la cerimonia è proprio sotto l'ombra dell'enorme sicomoro. Essendo la città più antica del mondo abitata in modo continuativo dall'età della pietra - spiega il ministro palestinese del Turismo e delle Antichità, Khouloud Daibes - «Gerico ha molto da offrire per ogni tipo di visitatore». Gerico ospita uno dei siti archeologici più antichi della storia: l'insediamento neolitico dell'8000 a.c. a Tell Es-Sultan (i cui scavi di recente sono stati condotti dall'Università La Sapienza di Roma), i resti dell'Hisham's Palace dei califfi omayyadi, con il famoso pavimento di mosaici. E poi il Monte delle Tentazioni, dove secondo il Vangelo Gesù avrebbe resistito alle lusinghe del diavolo. A sud di Gerico la tomba di Nabi Musa, il più importante sito musulmano nella regione, dove sarebbe sepolto il profeta Mosè. A Gerico sono rimaste anche importanti tracce di epoca bizzantina, tra cui la sinagoga di Ain Duq, riprova che i rapporti tra cristianesimo e ebraismo erano a quel tempo meno tesi di quel che si è soliti descrivere. Non è facile per Gerico rinascere ancora una volta. Dopo aver vissuto sotto amministrazione giordana, come rifugio per migliaia di profughi del 1948, fu poi occupata da Israele nel 1967. Gerico fu ripresa dall'Autorità Palestinese con gli accordi di Oslo nel 1993, poi nuovamente occupata dagli israeliani e infine tornata sotto controllo palestinese nel 2005, al termine della seconda Intifada. Instabilità politica e chiusura hanno causato un vertiginoso calo del turismo negli ultimi dieci anni. Stando agli ultimi dati, l'economia turistica ha fatto enormi progressi quest'anno: solo a febbraio del 2010 circa 24.000 visitatori sono arrivati nella città palestinese, a pochi chilometri dal fiume Giordano e dal Mar Morto. Ora la città delle palme e della luna, Jericho o Rhea, cerca una nuova identità, ripartendo dal turismo e dall'archeologia. Finiti i tempi dell'Oasis Casinò, gestito congiuntamente da un ebreo austriaco e dell'Autorità Palestinese dal 1996 al 2000, quando gli israeliani venivano ancora per giocare d'azzardo nell'unico luogo consentito (3000 israeliani al giorno entravano a Gerico in quel periodo), la città vuole ora conquistare un diverso tipo di turismo. Il sicomoro sta vicino a una chiesa russa ortodossa e verrà recintato, oltre che curato affinché si rinforzi. La "scoperta" però è contestata dai greci ortodossi d'una chiesa vicina, che sostengono di custodire il "vero" sicomoro e dai botanici israeliani, che sostengono sia impossibile stabilire l'età di un sicomoro, perché il suo tronco non ha cerchi.

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