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Iron e Hopkins, la coppia che crea personaggi perfetti

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Seguo da anni con ammirazione l'opera in comune di James Ivory regista e della sua sceneggiatrice Ruth Prawer Jhabvala. Con film, quali "Camera con vista", "Quel che resta del giorno", "Casa Howard", tratti da testi letterari, in cui le tensioni drammatiche ed emotive sapevano sempre accompagnarsi ad una finissima eleganza formale. Come nel film di oggi che esce da noi con lo stesso titolo in italiano del romanzo di Peter Cameron cui si ispira. Un intreccio solido, dai risvolti psicologici complessi e sottili. Omar, uno studente universitario sa che la sua borsa di studio e poi la sua carriera dipendono dalla possibilità di scrivere la biografia di un celebre scrittore sudamericano morto suicida dopo aver pubblicato un unico applauditissimo romanzo. I familiari, però, che vivono in Uruguay, gli negano l'autorizzazione e lui, spinto dalla sua intraprendente compagna, si mette in viaggio per cercare di convincerli. Adam, il fratello del defunto, si mostra disponibile, Caroline, la giovane vedova, è recisamente contraria, mentre Arden che vive lì insieme con gli altri perché era stata l'amante dello scrittore cui aveva dato una figlia, sembra esitare. Omar punta su quelle esitazioni, ma poi fra loro nascerà una storia d'amore che cambierà molte cose… Intanto un quadro familiare. Con le sue contraddizioni e, ad ogni svolta, le sue singolarità. Poi l'intrusione in mezzo di quell'estraneo cui ciascuno guarda in modo diverso, alternando l'ostilità alla comprensione. Caratteri studiati in ogni piega, dosati in climi attorno che ai drammi (passati e presenti) alternano i sentimenti via via più forti anche se le difficoltà per imporsi non sono poche. In cifre in cui quella cornice agreste sudamericana e quei climi alto-borghesi che vi incombono hanno echi sempre a mezza strada fra i misteri non svelati e i chiarimenti spesso solo allusi e sospesi. Li riflette una recitazione, in tutti, riflessiva e misurata ma in più momenti anche di forte efficacia drammatica. La più perfetta, quella di Anthony Hopkins, l'ambiguo eppur solare fratello dello scrittore. Vi danno la replica Charlotte Gainsbourg, Arden, Laura Linney, Caroline, e il quasi ignoto Omar Metwally come Omar. Plausibili.

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