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Ci siamo ispirati alla comicità classica di «Totò Peppino e la malafemmina»

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Abbiamocercato di rappresentare le varie incomprensioni giocando sui fattori culturali: i contrasti tra Nord e Sud nel nostro Paese sono molto antichi e il film vuole raccontare l'Italia di oggi mostrando aspetti più ridenti e leggeri rispetto al tono delle attuali contrapposizioni politiche sull'argomento. Si racconta l'Italia di oggi in maniera sorridente, con gente meno aggressiva, più vicina a quella reale che all'altra montata dalla politica. Magari anche Bossi andrà a vederlo, perché penso che uno non faccia il leghista 24 ore al giorno. Nord e sud devono imparare a conoscersi, per apprezzare le loro diversità». Il primo a testimoniare la mancanza di luoghi comuni nella commedia è l'attore napoletano Alessandro Siani: «Tanto per cambiare nel film non mi chiamo Ciro, ma Mattia. Poi, non si vedono i soliti panni stesi o quei telegiornali che raccontano la cronaca sui fatti della camorra. Né si vedono i soliti cinque ragazzini che cavalcano lo stesso motorino, magari senza casco. Come nel film francese a cui è ispirata, il gioco della nostra sceneggiatura è stato quello di distruggere certi pregiudizi granitici attraverso situazioni surreali, tenendo presente anche l'attuale momento particolare per il nostro Paese in cui la Lega Nord è diventata politicamente importante alimentando spesso desideri di divisione anziché di riconciliazione. Bisio, con il quale ci siamo ripromessi di tornare presto sul set, , ha l'abilità di essere insieme comico e "spalla", da lui trapela un sapore antico nel modo di proporre la comicità che pesca nella grande tradizione del passato». D. D.

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