Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il coccodrillo che ha cambiato il mondo

Esplora:
La campionessa Lorena Ochoa, tutta vestita Lacoste

  • a
  • a
  • a

Ma come fa una magliettina a maniche corte a diventare il simbolo di tre, quattro, forse cinque generazioni? Eppure la Lacoste, con la trama a nido d'ape e il colletto morbido, ha cambiato il modo di vestire (e di pensare) in tutto il mondo. La «rivoluzione» iniziò nel 1933, quando René Lacoste, grande tennista francese, ma anche impareggiabile stilista e commerciante, rivoluziona i canoni dell'abbigliamento maschile sostituendo sui campi la tradizionale camicia da tennis inamidata e a maniche lunghe con quella che oggi è la classica polo. Sì negli anni Trenta il tennis era uno sport per pochi ma non per pochissimi. Sui campi si andava con camicia e pantaloni, rigorosamente bianchi, ma di semplice cotone. Pensate che appiccicume di sudore, dopo solo qualche minuto di gioco. A René la cosa non andava e pensò di sostituire quella poco pratica camicia con una fatta di una stoffa, il «jersey petit piqué», che facilitasse la traspirazione e i movimenti. Lo chiamavano «Il Coccodrillo», il tenace René, perché una volta, sul risultato di una sua partita, aveva scommesso con il capitano della squadra francese una valigia di coccodrillo. E il nomignolo gli rimase appiccicato. Poi divenne un disegnino che portava ricamato sul suo blazer... e quando si mise in società con il grande produttore di maglieria André Gillier il gioco, in pratica, era fatto. Oggi Lacoste è un colosso dell'abbigliamento sportivo e del tempo libero che vende un prodotto, in pratica, ogni 30 secondi. Ed è riuscito a colorare e rendere più comodi tanti momenti della giornata di milioni di persone in tutto il mondo.

Dai blog