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Chissà come sarebbero finite le vacanze romane della principessa Anna e di Joe se Audrey Hepburn e Gregory Peck avessero girato la città senza la Vespa ma con in mano una Lonely Planet.

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Guidaamatissima dagli italiani quando vanno all'estero che magari non si sono mai chiesti cosa scriva la Lonely di casa loro. L'esercizio è illuminante e al tempo stesso avvilente: basta farsi prestare per cinque minuti la bibbia da un'amica americana a zonzo per lo Stivale. Italy, recita la copertina del tomo di 950 pagina tutto scritto ovviamente in inglese con mappe, itinerari, ristoranti, alberghi dal Piemonte alla Sicilia. Più di cento pagine dedicate al Lazio e a Roma, la Capitale che «oggi mantiene il suo ruolo di centro amministrativo e turistico ed è quasi del tutto priva di industrie e di grandi attività commerciali, ma molto esperta di intrighi politici». E già non si sa se ridere o piangere. Chi si aspetta i luoghi comuni della Dolce Vita, la pizza, gli spaghetti «bolognese» e le foto con i gladiatori al Colosseo non rimane deluso. Ma le sorprese sono altre. Pagina 111, alla voce «dangers & annoyances» (ovvero pericoli e fastidi) si scopre infatti che Roma non è una città pericolosa per le donne, «ma se viaggiate da sole vi potrà capitare di ricevere attenzioni indesiderate da parte degli uomini, specialmente nei bar e nei locali notturni. Scegliete con cura i luoghi da frequentare di notte e state attente quando andate via. Non camminate da sole in strade buie e deserte, e cercate un albergo in centro, vicino a bar e ristoranti. Non solo». Secondo la Lonely Planet la nostra amica americana dovrà fare «molta attenzione agli uomini che allungano le mani per palpeggiarvi sugli autobus (soprattutto il 64, che va dalla Stazione Termini a San Pietro)». Il consiglio? Ignorarli oppure cominciare a urlare in italiano «Che schifo!, dovrebbe funzionare». Chi si salva dai palpeggiatori della 64 potrebbe finire nel mirino dei temibili «gruppi di bambini che cercheranno di distrarvi per rubarvi il portafoglio» o degli «scippatori in scooter che vi strappano la borsa in un secondo mentre camminate per strada». L'allarme viene poi generalizzato: «Mettete il denaro in una cintura portasoldi sotto i vestiti e portate la borsa a tracolla. Se qualcuno vi sposta lo specchietto laterale mentre siete in auto, state attenti: potrebbe essere un trucco per rubarvi l'orologio da polso non appena sporgete il braccio. Se vi sentite presi di mira da un gruppo, attraversate la strada oppure urlate "Andate via!" con voce forte e arrabbiata. Tenete gli occhi aperti sugli autobus affollati, in metropolitana (scegliete le carrozze in fondo, meno frequentate) e nei mercati. L'unico modo sicuro per evitare i borseggiatori consiste nel non portare addosso né denaro né oggetti di valore, e di stare molto attenti alle borse, anche in albergo.Le auto parcheggiate, soprattutto se straniere o noleggiate, sono un bersaglio favorito dei ladri. Cercate di togliere o coprire il marchio della compagnia di autonoleggio, lasciate un giornale locale sul sedile per far credere che sia un'auto del posto e scegliete un parcheggio custodito. State attenti ai prezzi e controllate il resto nei negozi, per non essere imbrogliati dai negozianti». Che ansia. E a terrorizzare la nostra amica americana fra i «dangers & annoyances» non poteva mancare il traffico: «Gli italiani – recita la guida – rispettano il codice della strada a loro discrezione quindi non siate certi che macchine e motorini si fermeranno con il semaforo rosso». Ecco perché è opportuno «attraversare con calma la strada, meglio se insieme a un gruppo di "locals"” (indigeni…) ancora meglio se suore». Le perle di saggezza della Lonely Planet vengono elargite anche alla comunità gay: «L'omosessualità non è illegale in Italia, e a Roma è tollerata, se si escludono le periodiche filippiche del Vaticano». La capitale è infatti «conservatrice» e «basta menzionare un'unione fra persone dello stesso sesso per far sprofondare i politici locali nei loro cappuccini…». Eppure qualche dubbio è venuto anche alla nostra amica che è in Italia solo da tre giorni. Preoccupata più che dei palpeggiatori della famigerata 64 di un certo «mister Berlusconi» che governa il Paese. Una macchietta, per la banda della Lonely Planet che nella parte della guida dedicata alla storia del Paese cita la soluzione del caos rifiuti a Napoli ma non dimentica di inserire la storia di «Papi» e dei festini «in villa». Ricordando infine che «gli ultimi due decenni del secolo sono stati caratterizzati da un misto di crescita economica e scandali legati alla corruzione, che hanno coinvolto molti politici, funzionari e imprenditori». Vaglielo a spiegare all'americana che le vacanze romane non sono quelle scritte sulla Lonely Planet e che questo non è «solo» un Paese di ladri, corrotti, razzisti, omofobi, bulimici e calcio-dipendenti dove i «mammoni» li riconosci sull'autobus perché urlano al cellulare «mamma, butta la pasta!».

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