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Uolter perfetto col teschio di D'Alema

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Emica solo in tema di strategia, o di tattica, politica. Si scannano in ambito culturale, intellettuali contro scrittori, sociologi contro editori. Sull'«eroe anticamorra» Roberto Saviano, tanto per cominciare, c'è il pamphlet edito da il Manifesto e preso a male parole dall'eterno Travaglio. Con corollario di polemica dal parte dell'editor di Einaudi Stile Libero, Severino Cesari. Ma mentre nella succitata querelle i toni sono acidi, un capolavoro di sarcasmo, un sottilissimo esercizio di dissacrazione promana dal sito online di Micromega. Oggetto delle frecciate è Uolter Veltroni, il narratore per tutti i temi e per tutte le stagioni. Un tipo che la rivista girotondina diretta da Paolo Flores D'Arcais - il megafono colto del popolo viola - vede come il fumo agli occhi, essendo il campione del «ma anche», il possibilista all'ennesima potenza. Dunque, la costola on line di Micromega diffonde una sapida riflessione di Marco Romanelli sull'ultima fatica letteraria dell'ex sindaco di Roma nonché ex segretario del Pd. Trattasi del libro «Quando cade l'acrobata entrano i clown». E già la dice lunga la faccia scarmigliata di Uolter con la bombetta da pagliaccio che introduce la riflessione di Romanelli. Poi il critico si produce in una sfilza di lodi sperticate (e dunque false) delle pagine veltroniane che rievocano la tragedia nello stadio Heysel. Pagine peraltro commissionate al Nostro juventino dal direttore del Ravello Festival. E oggetto di interminabile serie di presentazioni. È opera di «straordinaria originalità» - chiosa Romanelli - dalla «cifra stilistica raffinata» ma anche «popolare», che coniuga «sollecitazioni e suggestioni di origine molto diversa e apparentemente inconciliabili». Ma il meglio viene alla fine. Perché Uolter non porta in scena il suo testo a Ravello, si chiede l'articolista? Sarebbe un successone, con lui sul palco acconciato con maglietta e calzoncini bianconeri. Di certo il pubblico chiederebbe un bis. E il politico-scrittore-attore potrebbe «declamare il monologo dell'Amleto tenendo in mano il teschio dell'on. D'Alema». Che capolavoro. Di «sinistra» perfidia.

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