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"Grazie, però voglio essere dimenticata"

Laura Antonelli

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«Ringrazio Lino Banfi e tutti coloro che si stanno preoccupando di me. Mi farebbe piacere vivere in modo più sereno e dignitoso anche se a me la vita terrena non interessa più. Vorrei essere dimenticata». Così Laura Antonelli ha parlato, attraverso il suo legale Lorenzo Contrada, dopo l'appello del collega Banfi e l'apertura del ministro Sandro Bondi ad avviare la procedura per il riconoscimento della legge Bacchelli. L'ex icona sexy del film cult «Malizia» di Samperi, percepisce una pensione di circa 600 euro. «Avere maggior sicurezza - aggiunge tramite l'avvocato - mi aiuterebbe ad affrontare meglio le attuali difficoltà». Laura Antonelli vive a Ladispoli, non vede la tv, ascolta solo Radio Maria e vive la propria esistenza esclusivamente in senso spirituale. La legge Bacchelli, varata dal Parlamento l'8 agosto del 1985, prevede l'assegnazione di un assegno straordinario vitalizio a tutte le persone che, nel corso della loro carriera, si sono distinte nel mondo della cultura, dell'arte, dello spettacolo e dello sport, ma che versano in situazioni di indigenza. Banfi ha ringraziato Bondi da Buenos Aires, dove sta girando un film, per la sua sensibilità e tempestività, e ha fatto sapere che Mediaset vuole fare un film sulla vita dell'attrice. Ivano De Cristofaro annuncia un ruolo per la Antonelli in «Dreamland», film italo-americano con la regia di Sandro Ravagnani, con Katia Ricciarelli, Martina Stella e Barbara Bouchet. La vita dell'attrice, nata a Pola nel 1941, all'origine insegnante di educazione fisica, è stata segnata dalla vicenda giudiziaria iniziata nel '91, quando nella sua villa di Cerveteri furono trovate diverse dosi di cocaina. Un'odissea conclusasi 9 anni dopo con l'assoluzione della Antonelli, alla quale venne riconosciuto nel 2006 un risarcimento da parte dello Stato. Depressa per le conseguenze di un intervento di chirurgia estetica che le aveva deturpato il bel volto, alle prese con la solitudine dopo la fine di alcune storie d'amore, la Antonelli aveva cercato rifugio nella cocaina.

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