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MAXXI con fondi mini

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Il MAXXI, il museo romano dell'arte contemporanea

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MAXXI, pronti e via. A trenta giorni dall'attesa apertura al pubblico del Museo nazionale delle Arti del XXI secolo in via Guido Reni, prevista per il 30 maggio, il Presidente della Fondazione MAXXI Pio Baldi e le Direttrici del settore arte Anna Mattirolo e dell'architettura Margherita Guccione hanno presentato le prime mostre, le giornate d'inaugurazione ed alcuni progetti futuri. Il 27 maggio si avrà l'anteprima alla stampa e forse la visita del Presidente della Repubblica Napolitano. Il giorno successivo, inaugurazione ad inviti con big della cultura italiana, premi Nobel e Oscar. E sabato 29 maggio si celebrerà una specie di festa per la città, un omaggio a Roma, con ingresso libero al museo dalle 10 a mezzanotte previa prenotazione obbligatoria. Durante questi tre giorni la nostra città sarà veramente la capitale del contemporaneo perché si aprirà anche il MACRO rinnovato e la fiera Road to Contemporary Art al Mattatoio di Testaccio. Le mostre inaugurali del MAXXI, quelle con cui si presenterà al mondo, sono quattro: «Spazio», un primo allestimento tematico delle collezioni di arte ed architettura; la più ampia retrospettiva mai dedicata finora a Gino de Dominicis; un grande omaggio all'architetto Luigi Moretti; il progetto «Mesopotamian Dramaturgies» dell'artista turco Kutlug Ataman. Nel 2011 rassegne dedicate a Pierluigi Nervi e a Michelangelo Pistoletto. «Il museo progettato da Zaha Hadid – ha detto Pio Baldi - è costato 150 milioni di euro. Non è poco, lo so, ma è sempre un po' di meno rispetto ai costi del Guggenheim di Bilbao e della Tate Modern di Londra». Oltre all'aspetto negativo dei tempi lunghissimi necessari per la costruzione del MAXXI va però detto che c'è una bella differenza fra le prestigiose collezioni del museo inglese e di quello spagnolo rispetto alle (non di rado) deludenti 300 opere che formano l'attuale raccolta del MAXXI. Lo ha detto chiaramente anche Vittorio Sgarbi, nominato dal Ministro Bondi suo consigliere personale per l'acquisto di opere d'arte e supervisore degli acquisti del nuovo museo che si aprirà a fine maggio: «Sugli acquisti fatti non si può intervenire anche se sarà bene verificare la congruità sul mercato dei prezzi pagati per le opere comprate. Il Direttore generale per la valorizzazione Mario Resca ha promesso di fornirmi questi dati, visto che non sono pubblicati nel catalogo generale del museo. E penso che avremo belle sorprese per opere pagate a caro prezzo e spesso molto discutibili. Allora io propongo una visione più pluralista e equilibrata. Compriamo le opere di trenta artisti importanti che sono ingiustamente assenti: Bacon, Balthus, Lucian Freud, David Hockney, Antonio Lopez Garcia, gli italiani Gianfranco Ferroni, Piero Guccione, Alberto Sughi, ecc.». L'altro problema è che il MAXXI ha fondi insufficienti. Pio Baldi lo ha ammesso quantificando in circa 2,5-2,8 milioni di euro annui i contributi ministeriali a cui vanno ad aggiungersi quelli della società pubblica Arcus, che l'anno prossimo diminuiranno. Si è aperta quindi la caccia ai privati e si sta chiudendo in questo senso un importante accordo con Fendi. Ma certo non basta per la gestione di un museo così ambizioso e per incrementare una politica di acquisizioni più attenta a qualità e pluralità degli artisti rappresentati.

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