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Addio Lauretta

Lauretta Masiero

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Per Loretta Goggi è stata una musa, per il regista Antonello Falqui un modello di fascino, il presidente Napolitano l'ha definita una «figura significativa del teatro»: Lauretta Masiero ha salutato per sempre le scene ieri. Era ricoverata, da tempo, in una clinica della Capitale, aggredita da una malattia impietosa. Era nata a Venezia il 25 ottobre del 1927, aveva 82 anni. Con il suo carattere dolce e al tempo stesso d'acciaio ha percorso trionfalmente anni importanti dello spettacolo italiano, contribuendo alla crescita di teatro, cinema e nascente televisione. Aveva iniziato la carriera nell'Italia appena uscita dalla guerra con il varietà. I primi passi sul palcoscenico con Wanda Osiris, nella stessa compagnia con la quale lavorò anche Sordi, e con Erminio Macario. Ma poi puntò decisa verso il grande teatro, ottenendo applausi entusiasti interpretando Goldoni e Pirandello. Non le dispiaceva dedicarsi al cinema accanto a partner eccezionali come Renato Rascel, col quale nel '52 girò «Canzoni di mezzo secolo», o Totò («Totò a Parigi», 1958). Apparve in tante commedie: «Accadde al commissariato» (1954), con Nino Taranto, Carlo Dapporto, Walter Chiari, Alberto Sordi e poi «Marinai, donne e guai» (1958), «Tipi da spiaggia» (1959), «Sua eccellenza si fermò a mangiare» (1961), ancora con Totò. Ettore Scola la volle, nel '90, ne «Il viaggio di Capitan Fracassa». La fama «planetaria» della Masiero è però soprattutto legata alla tv, alla serie «Laura Storm». La fiction, ma allora si chiamava sceneggiato, otto puntate divise in due serie, andò in onda la prima volta tra il '65 e il '66. Racconta le avventure della giornalista-detective Laura Persichetti, in arte Storm. Una donna intraprendente e libera, con tacchi a spillo e luccicante impermeabile bianco, anche esperta di arti marziali che non esita ad usare, quando qualcuno le manca di rispetto. Per quell'Italia ancora immersa nella cultura patriarcale e contadina fu come un ceffone, che però piacque molto. Ebbe un successo eccezionale e fu replicata un numero incalcolabile di volte. Tutta la sua carriera è stata legata, oltre alla grande professionalità, al suo fascino aggressivo, al suo apparire risoluta e decisa, ma sempre con grande femminilità e un velo di dolce tristezza. «Bellissima, fascinosa, moderna», Loretta Goggi non risparmia aggettivi per sottolineare la sua ammirazione per Lauretta Masiero: «La ricordo come una delle mie muse televisive - racconta - l'ho seguita e amata, è stata una scuola». Per Elio Pandolfi, amico da cinquant'anni, Lauretta era «simpatica e con una volontà di ferro, piena di talento e con la capacità di andare avanti da sola fino ad essere primo nome in ditta». La Masiero, negli anni Sessanta, fu la compagna di Johnny Dorelli, dal quale ebbe un figlio, oggi affermato attore. «È un grosso dolore - ha detto Dorelli, a tanti anni dalla fine della relazione - un grosso dolore per me, per mio figlio, per i nipoti».

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