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HAPPY FAMILY, di Gabriele Salvatores, con Fabio De Luigi, Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Diego Abatantuono, Italia, 2010. Si comincia con un sipario che si alza.

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Teatro,dunque. Tanto più che la rappresentazione cui siamo chiamati ad assistere deriva da una commedia di Alessandro Genovesi prodotta dal Teatro dell'Elfo di Milano. Al centro, Ezio, vive solo, va in bicicletta, aspira a diventare sceneggiatore, ma non ha molte idee. Pensando e ripensando, ecco comunque che comincia a immaginarsi otto personaggi più un cane che a poco a poco, nel suo appartamento deserto, gli si affollano attorno e - pirandellianamente - cercano di imporgli le loro storie. Tutte molto piccole e quotidiane. Filippo e Marta, entrambi sedicenni, vogliono sposarsi. La madre di Filippo è perplessa, il padre di Marta è contrario. Ad ogni modo le due famiglie decidono di conoscersi (la madre di Filippo con il suo secondo marito) ed eccoli, ciascuno, a dirsi la sua, rivolgendosi spesso verso di noi spettatori per cercare di coinvolgerci. Si arriva ad un punto morto, Ezio vorrebbe finire così (gli piacciono - dice - i finali aperti), ma gli otto personaggi più il cane non sono d'accordo, vogliono che tutto, anche se uno di loro morirà, abbia un lieto fine. Lo sceneggiatore obbedisce. Gebriele Salvatores, che si è scritto tutto insieme con Genovesi assumendosi poi la regia, ha puntato molto sul gioco pirandelliano divertendosi a fare interagire l'autore con i suoi personaggi che ha risolto ciascuno con vivacissimo brio, ascoltando (o fingendo di ascoltare) le ragioni di tutti, quindi portando avanti le situazioni con cui le sostenevano in cifre quasi all'insegna dell'allegria. Accentuate da ritmi che, pur derivando in apparenza da un palcoscenico, hanno una irresistibile dinamica cinematografica, cadenzata, ad ogni tappa, dalle coloratissime canzoni di Paul Simon ascoltate per la prima volta in un film dopo "Il laureato". Gli interpreti fanno il resto, furbi, ghiotti, umanissimi sia quando ci si rivolgono direttamente, sia quando si intrattengono fra loro. In mezzo citerò soprattutto Fabio De Luigi, nei panni pittoreschi dell'unico personaggio reale, e fra i genitori Margherita Buy, Fabrizio Bentivoglio, Diego Abatantuono. Ognuno con il suo segno preciso.

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