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«Siamo i primi del mondo, ma bisogna saperlo comunicare, questo primato

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Bisognapubblicizzarlo, emulsionare la comunicazione. In poche parole, fare marketing, vendere il prodotto Bel Paese come qualsiasi altro prodotto». A Mario Resca, il direttore per la valorizzazione dei Beni Culturali che il ministro Bondi si è affiancato per far girare il sistema Italia anche dal punto di vista culturale e paesaggistico, l'indagine di Civita offre parecchie conferme della propria strategia. Resca, gli italiani sono affascinati dalle opere presenti in musei e parchi archeologici. Ma alla visita non dedicano più di due ore, in media. E le più assidue sono le donne. Un peccato, perché a Pompei, Paestum, Ostia Antica, splendidi mix di natura e di archeologia, si dovrebbe rimanere l'intera giornata. E ci si dovrebbe andare con gli amici, con la famiglia: ragazzi, mamme e papà con i figli. Ma la visita va trasformata in piacere, in vacanza lunga un giorno. E allora bisogna offrire servizi. Aree di sosta, di ristoro. Invece, per esempio, nel museo archeologico più bello del mondo, quello di Napoli, non c'è un bar. Hai voglia a fare la vasca nei saloni, se poi è impedita la pausa-caffè. L'altra critica. Troppe opere affastellate, didascalie per addetti ai lavori. In una parola, musei noiosi. E già - rilancia l'ex manager della McDonald Italia - bisogna far appassionare tutti, dai piccoli agli adulti senza diploma. E bisogna rendere questa nostra ricchezza fruibile, accattivante. Ecco perché vanno bene le audioguide incluse nel biglietto d'ingresso. Lei sostiene anche che è meglio accendere i riflettori su una o due opere. Mi dà ragione il successo dell'esposizione, a Milano e a Roma, del San Giovanni Battista di Leonardo. Un solo dipinto ha creato l'evento, al posto di cento opere una in fila all'altra. Un altro input. Gli italiani visitano di più i musei esteri. Per questo abbiamo varato una campagna choc: se non vai al Colosseo, agli Uffizi, eccetera, te li leviamo. E però bisogna allungare gli orari dei musei, permettere a chi lavora di trovare la porta aperta di sera. Pubblicità semplice, diretta. È fondamentale. C'è stato incremento di ingressi, ma dobbiamo andare di più verso i cittadini. I beni culturali della Germania vantano cento milioni di visitatori. I nostri, di gran lunga superiori per quantità e qualità, 93 milioni. Lavoriamo per azzerare la discrasia.

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