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Nanni Moretti: "Ora un film che piace al Vaticano"

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Nanni Moretti

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Una lunga preparazione, qualche discreta ripresa in piazza San Pietro, e un titolo: «Habemus Papam»: così comincia la storia del nuovo film di Nanni Moretti che (per questa volta) non parlerà di Berlusconi, ma di un pontefice che non vuole fare il pontefice. Un film del quale, come quasi tutti i film di Moretti prima dell'uscita in sala, si sa poco, ma che sembra aver già incassato il favore del Vaticano. «Habemus Papam», nel quale probabilmente avrà un piccolo ruolo anche "Il Tempo" (la testata del nostro quotidiano, durante lo svolgersi della storia, apparirà tra i media che seguono le vicende di questo singolare pontefice), è un film scritto da Nanni Moretti con Francesco Piccolo, collaboratore ormai consolidato del regista, che con lui ha messo mano alla sceneggiatura di «Caos calmo», del «Caimano» e di molti altri film. La storia ricorda molto quella del frate eremita Pietro Angeleri, eletto papa con il nome di Celestino V il 5 luglio 1294 che, in un primo momento, non volle accettare l'evento. Così il papa raccontato da Moretti non vuole presentarsi ai fedeli e al mondo dopo l'elezione (tra i media che annunceranno la notizia si vedrà anche la testata de "Il Tempo"). Il cardinale che, eletto papa, sembra non essere in grado di affrontare il peso di questa responsabilità, sarà interpretato da Michel Piccoli e nel film avrà una parte anche lo stesso Moretti. Ma non si tratterà di una pellicola in contrasto con il Vaticano e la Chiesa Cattolica, come sembrano aver frainteso alcuni. La Sacher Film di Moretti non ha avuto il permesso di girare a San Pietro, tranne brevi riprese durante l'Angelus, che comunque possono effettuare tutti, ma questo non vuol dire che il film non piaccia in Vaticano, anzi. Viene guardato con favore e interesse. Il permesso di girare varcato il Colonnato del Bernini arriva dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni, presieduto da monsignor Celli. Questo dicastero, perché di un dicastero si tratta, il cui responsabile viene indicato dal Pontefice come i ministri del governo italiano sono scelti dal presidente del Consiglio, ha scelto di non far girare film o fiction all'interno di San Pietro. E questa legge non è stata infranta nemmeno per fiction come «Pio XII», della LuxVide. Insomma il «no» a Moretti non è stato per i contenuti del film che, invece, sono stati esaminati con favore. Monsignor Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, secondo indiscrezioni, avrebbe letto la sceneggiatura del film, trovandola valida e interessante. E Ravasi è noto per essere una persona molto attenta. Avrebbe anche incontrato personalmente Moretti per esprimergli la sua approvazione e il suo appoggio per il progetto. Un film, insomma, che probabilmente piacerà al papa. Non è la prima volta che Moretti si occupa di religione e non è nemmeno la prima volta che viene guardato con ammirazione dal mondo cattolico, come accadde per «La Messa è finita», del 1985.

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