
Palle di fuoco sui milanesi dal sovrano che ama il Sud

.La pellicola ha il grandissimo merito di ricostruire con attenzione storica un periodo, il Medioevo, che troppe volte e in troppi polpettoni stars and stripes è stato svenduto per qualche armatura tirata a lucido e un castello in stile La bella addormentata. No, il Medioevo di Martinelli è sporco, ingiusto, doloroso, proprio così come immaginiamo che dovesse essere. I suoi personaggi intimamente infimi si muovono inseguendo in'idea ottusa di potere. Le uniche cose che brillano sono l'orgoglio di una cittadina (Milano) e di un giovanotto (Alberto da Giussano) che ha voglia di difendere il suo destino. Anche con la spada. Un bel film di guerre e avventure, con un grande Rutger Hauer nei panni del Barbarossa e Raz Degan che ben impersona Alberto. Brava anche Kasia Smutniak. Chissà se la pellicola riempirà di commozione e orgoglio i milanesi come fece l'«Aleksandr Nevskij» di Ejzenstejn per i russi nel '38? Comunque in un film così «italiano» qualche attore italiano non ci sarebbe stato male.
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