Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«Basta nostalgie»

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Esaltal'anno più sfigato del novecento. Io, che del '68, modestamente, leader "lo nacqui", come diceva Totò, non sopporto più l'intollerabile solfa di una cultura sinistrese che continua a non attribuire al '68 i meriti che ebbe e di una destra che continua ad attribuirgli i demeriti che non furono suoi, ma di altri anni. I meriti diniegati al '68 - ed è incredibile che la destra non li abbia colti - sono evidenti: in tutto il mondo industrializzato i ventenni, a milioni, si ribellarono non solo al di fuori, ma contro, radicalmente contro l'ortodossia comunista (anche quella cinese). Un movimento immenso, incredibile nella sua contemporaneità, da Praga a Ottawa, a Buenos Aires che negò ai partiti comunisti legittimità di rappresentanza, che - per la prima volta - ne cercò di nuove. Non ci credete? Guardate al '68 di Varsavia: il Poup di Gomulka reagì scatenando arresti e un vero proprio pogrom «contro gli ebrei» che avevano scatenato «la controrivoluzione». Del '68 di Praga, si sa: se ne occuparono i panzer di Breznev l'anno dopo. L'89 deve molto al '68, ma nessuno lo dice. L'altro merito di quell'anno è presto detto: senza '68 niente "Sex and the City", niente donne che scelgono una sessualità libera come quella dell'uomo. Può dispiacere; ma non è poco. Veniamo ai demeriti: quelli sono tutti degli anni settanta: la critica al merito, la violenza politica, la teorizzazione dell'irresponsabilità, il terrorismo. Frutto di quella misera ideologia - tutta dentro i limiti del marxismo - che noi leader, senza più movimento, avevamo a disposizione nella sinistra e della misera sterilità di una cultura liberale che nulla ha più saputo produrre al di fuori di Aron e pochissimi altri.. Dunque, come Euridice, smettete di voltarvi verso l'Ade, e scegliete Orfeo, se ne siete capaci, tornate alla luce, nei campi e cantate. Fatene un altro, di '68, se ne siete capaci. Io ho già dato.

Dai blog