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Giorgio Biddau incanta tra Haydn e Chopin

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Questainiziativa musicale della Rivista delle Nazioni, da sempre diretta dal M° Angelo Filippo Jannoni con competenza e simpatica fantasia – vi può essere persino servito un mini-supplì bollente prima del concerto – va avanti a pieno ritmo sino a fine-settembre, alternando strumentisti a cantanti emergenti, sempre meravigliosamente innamorati della loro arte, che tanto sacrificio richiede. Giulio Biddau è nato a Cagliari dove si è diplomato, per poi passare a Roma all'Accademia di S.Cecilia, dove si perfeziona con Sergio Perticaroli, dopo aver frequentato il Mozarteum di Salisburgo e aver vinto più premi, riuscendo secondo al Concorso Internazionale di Pianoforte di Stoccolma nel 2001. Il tocco e la nervosa interpretazione dei classici di Biddau affiora non tanto nell'Andante con Variazioni di Haydn, quanto nel difficile Studio op.25 di Chopin e in quello di Debussy sulle note ribattute e sugli arpeggi. Soprattutto la personalità del pianista sardo emerge nella «Sonata op.7 n.83» di Sergei Prokofiev, con i suoi metallici scintillìi ed il ritmo teso e serrato, che mette ben alla prova la tenuta di un pianista. Ma Biddau eseguirà anche «Les Sauvages» di Rameau, un Corale con variazioni di Dutillier ed infine la dolcissima «Barcarole op.60» di Chopin, chiudendo in bellezza.

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