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Nuova evangelizzazione nella ruralità

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AntoninoPace intorno ai temi della pratica cristiana con particolare riguardo all'ambiente rurale. L'autore rivolge uno sguardo attento ai vari aspetti di una cristianità inserita nella realtà attuale, dominata da contraddizioni, sottosviluppo ed ingiustizie. Ma Mons. Antonino Pace non è un sociologo ammalato di teorie, è uno straordinario interprete del Vangelo. Egli ha vissuto, da parroco, tutti i problemi di cui parla, avendo esercitato il proprio apostolato, tra l'altro, nella località dei Guantai, sulla collina dei Camaldoli, a Napoli, una realtà degradata dove l'uomo-lavoratore ha perso i riferimenti di ritmi di vita antichi ricevendo l'impatto disgregatore di nuovi fenomeni economici e sociali. Mons. Pace non è un «prete operaio», affascinato dall'estetica rivoluzionaria, ma è un sacerdote legato al senso storico delle cose, lontano dai facili slogan di contestazione che contrappongono i buoni ai cattivi. Dal libro emergono l'umanità, la forza dello spirito, la vivacità intellettuale di questo evangelizzatore del mondo della povera gente del nostro Sud. L'uomo - l'uomo contadino, il bracciante, l'operaio - è al centro delle preoccupazioni di Mons. Pace. La terra-lavoro è il fondale ricorrente delle sue analisi. Tra odio di classe e scomunica, tra preti operai e pastorale sociale del lavoro, nasce una nuova evangelizzazione. Egli invoca «solidarietà» per i più deboli, per chi cerca lavoro, per chi forse non riuscirà a mantenerlo. Propone un'osmosi tra fede ed azione politica. Ed i suoi punti di riferimento sono gli enunciati della dottrina della Chiesa. Questo attento osservatore delle esperienze di vita cristiana e dei valori della cristianità, mette al centro di tutto il «bene comune» e pone l'accento sulla responsabilità verso se stessi e verso gli altri.

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