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Con Vitali e Piumini poesia e musica si fondono

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Laletteratura rende omaggio all'oralità, alla musica, all'ascolto, nella serata di oggi di Letterature. Sul palco della Basilica di Massenzio, al Foro Romano, saliranno Andrea Vitali con l'inedito «Furto di Luna», accompagnato dal gruppo folk-rock italiano «Sulutumana», e Roberto Piumini, il primo scrittore per ragazzi al Festival, che proporrà un'elegia imprecatoria sulla luna (a cui è dedicata l'edizione di quest'anno), con il chitarrista Riccardo Manzi. «Furto di luna - spiega Vitali, nella cinquina del Campiello e in corsa per quella dello Strega, che sarà scelta giovedì 11 giugno - è la storia di Animalunga, un ladro di galline di provincia che mette incinta una ragazza di 18 anni e la sposa. Lei cercherà finchè è possibile di nascondere al figlio la verità sui furti e traffici commessi dal padre. Con i Sulutumana, dal divano dei tempi delle nonne, l'ottomana, lavoro dal 2003, sono cantautori rock con una vena folk. La performance durerà 60 minuti». Andrea Vitali sta vivendo la vigilia della scelta della cinquina del Premio Strega come «un gioco serio». Fra i dodici candidati con il suo ultimo romanzo «Almeno il cappello» (Garzanti), che è anche nella cinquina dei finalisti del Campiello, Vitali è considerato un outsider dell'edizione 2009. Per questa esibizione, invece, Piumini, fra i più noti scrittori italiani di favole ma anche autore di 24 libri per adulti e fra gli ideatori e curatori di trasmissioni Rai come «L'albero azzurro», ha giocato, come lui stesso dice, «su questa doppia natura di autore per bambini e non. Proporrò una canzone dallo spettacolo "Il mattino di zucchero" che da anni porto con successo nelle scuole e poi l'elegia imprecatoria che s'intitola semplicemente La luna. È un testo poetico surrealistico, grottesco». «Nasco poeta - spiega Piumini - e la poesia è parola. L'oralità di un poeta non è un difetto. Nel mondo anglosassone c'è meno distanza fra poeta e cantante. In Italia invece si considera l'oralità come qualcosa che rompe l'intimità della lettura solitaria».

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