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Il gusto romantico del pianoforte coreano

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PaolaPariset Un programma basato sul primo e sul tardo romanticismo è quello che l'Orchestra Sinfonica di Roma, della Fondazione Roma, porterà all'Auditorium Conciliazione questo pomeriggio: il «Concerto n.3 in do minore op.27» di Ludwig van Beethoven – in cui si afferma la nuova struttura romantica del concerto per pianoforte classico – e la «Sinfonia n.2 in si minore» di Aleksandr Borodin, uno dei capolavori della musica nazionale russa. Solista sarà Sun Hee You, l'avvenente pianista ventisettenne di Seoul, peraltro perfezionatasi a Roma presso l'Accademia di S. Cecilia con Rocco Filippini, Bruno Canino e altri: la pianista ha comunque già debuttato con l'Orchestra Sinfonica di Roma nel 2006, naturalmente con successo. La direzione d'orchestra poi è affidata a Julian Kocatchev che, nato a Sofia ma formatosi in Germania col grande von Karajan, ha in seguito vinto numerosi premi e ha diretto molto anche in Italia. Il terzo Concerto per pianoforte di Beethoven, composto nel 1800 ma poi completato nella cadenza e presentato nel 1803 nel Theater an der Wien, è il primo dei celeberrimi cinque concerti per pianoforte del compositore, in cui egli - staccandosi dal limpido modello mozartiano – per lo sviluppo dei tre tempi, per la drammatica tonalità, per la grandiosità della concezione, si afferma come compositore della nuova estetica romantica, già palesata nelle precedenti Sonate per pianoforte. Nuova infatti in questo Concerto è la serrata logica dello sviluppo tematico, il contrasto drammatico dei temi musicali e la poderosa cadenza del I movimento, così come l'atmosfera lirica del secondo e la velocità peraltro assai articolata del Rondò, in cui si inserisce anche una fuga. Quanto a Borodin (1833-87), il medico e chimico pietroburghese, docente universitario e valente scienziato, essendo appassionato cultore della musica popolare russa, entrò presto nel cosiddetto gruppo dei cinque con Rimskij-Korsakov, Cui, Balakirev e Musorgskij, e difese ed esaltò con impeto romantico tale tradizione musicale. Tra i pochi suoi capolavori, tra cui l'opera «Il principe Igor», rientrano anche tre Sinfonie. Oggi ne verrà eseguita la seconda in si minore, che - scritta nel 1869-76 – è impregnata di meraviglioso folklore russo, sia nelle danze guerriere del I tempo, che nel canto melanconico dei bardi dell'Andante, che nell'animatissima festa popolare al suono del gusli nel finale.

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