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Neri, l'occhio affacciato al '900 che scruta Rossellini e Sironi

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Unmaestoso silenzio avvolge i paesaggi e la natura lombarda, con un'esattezza e una misura che da sempre contraddistinguono i versi dell'autore (nato ad Erba, vive a Milano). Come quando scrive senza enfasi: "Di quella spoglia pianura / cresce l'erba sulle rovine / dei templi sulle memorie / dell'antica battaglia, / appena mossa dal vento…". La poesia visiva è un occhio gigante che resta sempre affacciato da una finestra. Il ricordo si interseca con un presente dimesso ("Quel caffè pasticceria di Como / che frequentava l'attrice adolescente / speranza del nostro teatro, / era difficile riconoscerlo / fra i nuovi negozi"). Neri è un poeta di razza della nostra contemporaneità, capace di gettare luce su situazioni e personaggi comuni (cavallanti, bevitori ecc.). Ne esce un polittico sobrio e potente, dove trovano posto anche uomini di rilievo della cultura del Novecento, da Rossellini a Sironi. Il verso prosastico è essenziale nell'inquadrare i fotogrammi di un tempo ovattato, eppure vivo e reattivo. Alessandro Moscè

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