Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Milva all'Eliseo

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Tiberiade Matteis La Pantera di Goro non rinuncia a suscitare emozioni e sarà stasera e domani all'Eliseo con «La variante di Lüneburg», adattamento teatrale del capolavoro narrativo di Paul Mauresing che ha curato personalmente l'edizione scenica scrivendo i testi delle undici canzoni intonate da Milva, con musiche originali e direzione di Valter Sivilotti. Una lettura inedita quanto intrigante della Shoah con protagonista un appassionato di scacchi si trasforma in una fabula in musica con Walter Mramor come voce recitante. E Milva l'alterna con le prove de «La visita di una vecchia signora» di Dürrenmatt che reciterà in tedesco a Vienna con un regista berlinese. Quando ha deciso di accettare questa proposta teatrale? «Ho trovato meraviglioso il libro di Mauresing che si è detto disponibile a scrivere i testi dei brani canori solo se li avessi interpretati io. Sono due anni che portiamo in giro per il mondo questo lavoro che affronta la Shoah in maniera drammaticissima, attraverso un racconto della trama del romanzo adatto alla dimensione scenica e musicale». Ha mai avuto un hobby importante come accade al protagonista? «Ho coltivato passioni che non realizzavo con le mie mani: la lettura, la pittura, la musica. Adesso, per esempio, sto studiando il tedesco. Lavoro molto a Vienna e sto iniziando a misurarmi con testi in lingua tedesca. Sapevo cantare, ma non recitare in tedesco e ora interpreterò il ruolo della "vecchia signora" descritto da Dürrenmatt insieme alla compagnia del Burgtheater». Preferisce cantare o recitare? «Ho un po' abbandonato la canzone fine a se stessa, anche se una parte del mio pubblico mi ha amato per brani come "Milord” e non certo per la brutta "Flamenco Rock". Avendo più di cinquant'anni di carriera alle spalle, mi sono stancata fisicamente oltre che psicologicamente di fare le valigie ogni momento. A settant'anni mi muovo solo per quello che mi attrae davvero». Come vive la sua età? «Sono una privilegiata: la mia voce non ha perso nulla e forse ha raggiunto una maggiore potenza espressiva. Mi piace andare a letto presto con un libro e non ho gli orari dei divi. Seguo il consiglio di Rita Levi: testa occupata».

Dai blog