Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

I "bastardi" sulla Croisette

Brad Pitt e Angelina Jolie

  • a
  • a
  • a

Sulla Croisette sono arrivati gli americani e il festival di Cannes, rispetto ai giorni scorsi, si è animato di folla e stampa statunitense. Tutto per applaudire l'atteso «Inglorious Basterds» di Quentin Tarantino, ispirato a «Quel maledetto treno blindato» (1978) dell'italiano Enzo Castellari, con Brad Pitt, Eli Roth, Diane Kruger e Christoph Waltz. Il film (in concorso) tra pulp, scene sanguinolente di scalpi fatti ai nazisti, dialoghi deliranti e citazioni di western all'italiana (con tante musiche di Morricone), è la storia di un gruppo di soldati Usa, autentici bastardi, capitanati dall'italo americano Aldo Raine (un magnifico Pitt) che ordina di dare fuoco ad una sala cinematografica dove si svolge un'anteprima alla presenza di Hitler e tanti altri capi nazisti. Il sex symbol hollywoodiano, nonostante le voci di crisi con Angelina Jolie, è sbarcato sulla Croisette a fianco della bella diva, raccontando di essersi «conquistato la parte durante una serata con Quentin, a parlare del film e a discutere, bevendo cinque bottiglie di vino e fumando tante sigarette. Sei settimane più tardi ero in uniforme, sul set di questa storia stravagante». Se Eli Roth ha svelato che «questo film è un sogno kosher e tutti noi ebrei abbiamo da bambini immaginato di uccidere i nazisti in un colpo solo», per Tarantino la sua pellicola è «la fantasia di una vendetta ebraica: mutare i destini del mondo o far terminare la guerra sono cose possibili almeno nei film. È questa la metafora del potere del cinema che può cambiare la storia e io ho usato il nazismo come genere, al pari di western, noir e thriller». Per Quentin, «Cannes è il Nirvana del cinema». E avere come presidente di giuria Isabelle Huppert, prima candidata in «Inglourious Basterds» al ruolo poi andato a Diane Kruger, non lo intimorisce: «Non c'è astio tra noi. L'adoro, vedo i suoi film tutti i giorni e spero di lavorare con lei». Mentre oggi l'attenzione sarà polarizzata sulla star americana Sharon Stone, madrina della tradizionale asta di beneficenza dell'Amfar (con Bill Clinton ospite), un altro divo hollywoodiano, Jim Carrey, ancora fa discutere dopo il passaggio del suo film alla Quinzaine des Realisateurs. «I love you Phillip Morris», diretto da Glenn Ficarra e John Requa, si ispira alla vicenda di Steven Russell (Carrey), ex poliziotto ed ex marito modello che scopre la sua natura omosessuale innamorandosi di Morris (l'irresistibile Ewan McGregor). Del film si attende il romantico bacio tra i due.

Dai blog