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Le irresistibili gaffe dei potenti del mondo

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Una risata ci seppellirà? «No, no…una risata ci farà star meglio e a me piace ridere. E poi, quando l'altro giorno rientrando a casa ho trovato il portiere che stava leggendo il mio libro e rideva di vero gusto, quasi con le lacrime agli occhi, mi sono convinto di aver centrato l'obiettivo: divertirmi e divertire». Ecco, proprio con questo preciso intento Giuseppe Caprarica, giornalista direttore di RadioUno e dei Giornali Radio Rai, ha scritto il suo ultimo libro "Papaveri & papere", Breve storia universale delle gaffe dei potenti (Sperling & Kupfer pag. 192), un'esilarante raccolta dei momenti che i più grossi papaveri della terra vorrebbero dimenticare. Il lapsus, lo sproposito, colpisce in mille modi e predilige i luoghi pubblici, dove i testimoni abbondano, come i salotti, la tv, le riunioni politiche, i convegni o le cene. Insomma, nessuno è immune dalla gaffe? «Questa breve raccolta vuole rendere un atto di giustizia alla gente ordinaria proprio perché noi, normali, ci facciamo tanti scrupoli quando diciamo una sciocchezza e tendiamo a denigrarci. Invece i grandi della Terra le sparano grosse e fingono di non averle dette, dai potenti della politica agli intellettuali, dai giornalisti agli attori». Il più esilarante? «Trapattoni, immortale, quando dice "non perdo mai il filo elettrico conduttore"». E tra le donne? «La Parietti che, agli esordi della carriera televisiva, durante un talk show dice ad un ospite "lei mi ha tolto la palla di bocca"». Direttore, ma la gaffe non è l'altro modo di dire la verità? «La verità della gaffe è che è l'espressione della sincerità ma quando mancano gli strumenti culturali e psicologici per dire verità. E' quindi una verità non voluta, non rivoluzionaria che mette in evidenza i limiti di chi la compie». Altro esempio… «Sarkozy: quando i suoi generali gli fanno notare che con troppi tagli agli armamenti restano sguarniti alcuni confini territoriali come quello con l'Italia, lui risponde: "E che problema c'è tanto agli italiani gli abbiamo preso già Carlà". Una gaffe di Sarkozy che evidenzia un grande complesso d'inferiorità: lui stesso ancora non si capacita di avere al suo fianco una delle donne più belle del mondo e per di più italiana». A parte il nostro Luca Giurato, per lei un gaffeur cronico è il principe Filippo. «Decisamente, ne fa tante e sublimi, in patria e all'estero alle quali ho assistito personalmente, una in particolare insieme a mia moglie. Ma anche da noi non mancano le goffaggini. L'ultimo capitolo è dedicato a Berlusconi ed è intitolato "The winner is..", ma visto che siamo in par condicio, cito anche Casini!». La più imbarazzante? «Non c'è confine tra divertimento e imbarazzo, semmai le gaffe più sono divertenti maggiore è l'imbarazzo». Ma il gaffeur se ne rende conto? «Certamente no, a cominciare dagli italiani che non si riconoscono come tali. Basta vedere il nostro premier: lui incarna il carattere nazionale, quando fa alcuni gesti o dice certe battute, tipo Obama abbronzato, dice di aver scherzato…In Italia abbiamo il gaffeur inconsulto…». E all'estero? «Gli anglosassoni se ne accorgono anche se poi, nel tentativo di rimediare peggiorano la situazione e lì viene fuori quella che io chiamo la "gaffe rinforzata" In questo proprio Filippo è principe di nome e di fatto, perché incarna le migliori doti del gaffeur…Invece anche se metto nei piani alti della classifica Berlusconi, io sospetto che lui sia un gaffeur consapevole, dice certe boutade sapendo di produrre certi effetti…». Una carrellata di figuracce ed equivoci, un autentico divertissement in cui è protagonista anche l'autore "salvato" dalla moglie Iolanta da un quasi incidente diplomatico con il principe Carlo d'Inghilterra.

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