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Quel Machiavelli, che maschilista

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Ecco,infatti, cosa scrive il nostro autorevole prof., presentandoci Niccolò Machiavelli: "La sua logica ha per base la serietà dello scopo, ciò ch'egli chiama 'virtù'. Proporti uno scopo quando non puoi o non vuoi conseguirlo è da femmina. Essere uomo significa marciare allo scopo". Le signore sono servite. Questo è l'uomo, questo è Machiavelli, questo è il suo Principe, sul quale oggi alle 17, nella Biblioteca Chigiana di Palazzo Chigi, alzerà il sipario Laura Morante, per il ciclo «L'eredità di Francesco De Sanctis». Dunque, in Machiavelli tensione verso uno scopo e realizzazione. Pensiero e azione, per dirla con Mazzini. Mica roba da donnicciole. Anche se nel "Principe" c'è una forza superiore all'uomo, una potenza fascinosa e capricciosa, che sicuramente è donna e che vorrebbe farla sempre da padrona, intervenendo a suo piacimento nelle faccende della politica La Fortuna.. Sta all'uomo tenerla a bada con la sua "ordinata virtù", perché lei, la femmina, "volta li suoi impeti dove la sa che non sono fatti gli argini e li ripari a tenerla". Virtuoso, deve essere l'uomo, e più impetuoso di lei, per piegarla. Dunque, cari uomini, e più che mai cari principi, non siate troppo rispettosi, riguardosi, complimentosi: picchiate duro, perché la donna è così che vi vuole. E in politica è così che si fa. Nota giustamente De Sanctis che nella logica del Machiavelli "la virtù è il carattere o la tempra, e il vizio è l'incoerenza, la paura, l'oscillazione".

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