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«Fidanzata? Non lo so, l'amore va costruito»

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Unprovino come tanti, con Paolo Virzì. Che mi ha scelta per un film che poi ha avuto tanto successo, «Caterina va in città» al fianco di Margherita Buy e Sergio Castellitto. Compagni di scena importanti. Sì. Castellitto è in assoluto sinora il partner di lavoro da me preferito. Perfetto, un grande del cinema. Quanti film ha girato? Finora otto e mi hanno incuriosita tutti. Durante le riprese mi identifico nel personaggio e mi annullo come Giulia. Un transfert che qualche volta mi ha anche creato problemi. Dove è nata? A Roma, nel 1988, figlia di Mario, commerciante, e di Nicole, organizzatrice d'eventi, di origine tedesco-portoghese. Poi i miei si sono separati. Ma sono stata una bambina felice. Ha una concorrente in famiglia? Sì, mia sorella Greta Alice di 16 anni. Balla e fa l'attrice. È cresciuta in fretta. Ero una bimba che voleva fare la donna da sempre. Cresciuta in fretta perché ho cercato di affrontare l'avventura della vita senza dare mai nulla di scontato. È curiosa? Per natura, credo che nulla sia affidato al caso. È sensibile? Penso di sì, spero. La sensibilità è una qualità umana importantissima e profonda ed anche per il lavoro che ho scelto di fare è necessaria. Fidanzata? Ora davvero non lo so, non è molto chiaro se lo sono. Sono in una fase di ricostruzione, sia umanamente che professionalmente. Bisogna anche costruire l'amore. Studentessa universitaria modello? Non proprio. Dopo la maturità scientifica mi sono iscritta a giurisprudenza, ho interrotto gli studi per motivi di lavoro. Il suo futuro sarà roseo? Mi auguro di sì. Amo la danza, la conosco bene proprio per merito di mia sorella. Amo anche il cinema, il teatro, la tv. Penso di attraversare ora e sempre queste discipline dello spettacolo. Forse, anzi assolutamente, la recitazione è la mia vita.

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