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Giallo Rai: «Brokeback Mountain» tagliato, ma non si sa da chi

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Il film è la storia di un amore gay, i fotogrammi amputati sono: un bacio tra i due protagonisti e un momento in cui si mima un rapporto sessuale. Di immagini effettivamente esplicite il film non ne contiene. La pellicola, del 2005, ha vinto: il Leone d'Oro a Venezia, tre Oscar e quattro Golden Globe. I tagli, sempre antipatici, appaiono inammissibili per un film così blasonato. Il giorno successivo, ieri, si scatena la polemica e la pellicola di Ang Lee subisce una seconda offesa. Alcune agenzie diffondono il comunicato: «Raidue taglia Brokeback Mountain, proteste del mondo gay». In realtà protestano tutti: l'Arcigay, il circolo Mario Mieli, ma anche l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori. Per dovere di cronaca: c'è anche chi è favorevole ai tagli, come l'associazione di telespettatori Aiart. Una posizione di buon senso appare quella di chi sostiene che è meglio non trasmettere il film che trasmetterlo tagliato. Per Vladimir Luxuria «far vedere questo film così è come far vedere la Gioconda senza testa». Raidue risponde che il film a loro è arrivato già tagliato. Da chi non si capisce bene. Comunque il direttore Antonio Marano promette: «Lo ritrasmetteremo in versione integrale».

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