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Ludovica Cedrati Lino Banfi, attore cult, famoso per le sue ...

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Signor Banfi, per la prima volta nella storia del cinema italiano un attore recita in tedesco. Come è potuto succedere e come fa lei a girare un film in tedesco senza conoscere la lingua? «Una casa cinematografica tedesca mi ha corteggiato per molti anni per convincermi a girare un film in Germania tratto dal libro best-seller "Maria ihm schmeckt's nicht!"(Maria non gli piace!) di Jan Weiler che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Anche se la storia mi piaceva molto, avevo forti dubbi ad interpretare questo film oltretutto in lingua tedesca; ma i produttori mi sono venuti a trovare a Buenos Aires dove io stavo girando la fiction "Scusate il disturbo" che andrà in onda Rai Due a marzo; ho visto tanto entusiasmo nei miei riguardi ed alla fine ho accettato. Eccomi qui ora nel freddo della Germania a recitare in tedesco senza che io parli o capisca una sola parola e ho sempre vicino a me un coach che mi insegna a dire tutte le battute in tedesco, non è facile ma tutto sta andando bene.» Ci racconti la storia del film. «È la vicenda vera dello scrittore Jan Weiler, un tedesco di origine del Sud d'Italia, di una famiglia altolocata che vuole sposare una ragazza pugliese che vive a Monaco di Baviera. Il padre della ragazza chiede al futuro genero di recarsi con i propri genitori ricchi e snob in Puglia per conoscere le origini e le abitudini della sua famiglia. In questo viaggio emergono le grandi differenze tra la mentalità e la cultura tedesca e quella dell'Italia meridionale. Un libro e un film veramente molto affascinanti.» Vede un futuro di attore per lei in Germania? «Secondo i tedeschi si. Mi hanno detto che quando uscirà il film avrò un successo tale che riceverò moltissime proposte. La verità è che io ho tanti impegni in Italia ma non mi dispiacerebbe lavorare qui in Germania, se ricevessi proposte stimolanti.» Banfi, lei ha iniziato come attore comico, ha dimostrato di saper far ridere ma anche piangere il suo pubblico. Secondo lei quale è stato il segreto della popolarità che ha raggiunto con nonno Libero in «Un medico in famiglia»? «Dopo tanti anni di film comici, anche di grande successo, volevo convincere il mio pubblico che oltre che ridere riuscivo anche a farlo piangere e ci sono riuscito. Poi è arrivato il successo delle fiction e quello straordinario del personaggio di nonno Libero. Io ho costruito la mia carriera mattone su mattone, sono stata sempre una persona seria, sono 46 anni che vivo sempre con mia moglie, ho un ottimo rapporto con i miei figli e nonno Libero è il mio personaggio nella vita, trapiantato nella fiction; credo per questo sia stata la chiave del successo.» Lei ha lavorato con moltissime attrici, con quali si è trovato meglio? «Ho avuto la fortuna di lavorare con tutte le belle e le più brave attrici italiane e più o meno ho avuto e ho buoni rapporti con tutte. Forse l'attrice a cui sono più legato come amico è sicuramente Edvige Fenech con cui ho girato innumerevoli film e che incontro spesso.» Qual è il film comico, il film drammatico e la fiction a cui è più legato e perché? «I film comici che sono senza tempo ed ancora oggi di grande attualità sono "Avanti cretino" e "L'allenatore nel pallone", di quest'ultimo ho girato anche il remake ma il precedente è stato sicuramente il primo che ha fatto entrare il cinema nel mondo del calcio. "Il commissario Lo Gatto" fu il film che mi portò poi a lavorare con Dino Risi ed è stato il primo passo per il mio cambiamento artistico. Per quanto riguarda la fiction sono legato a "Vola Sciù Sciù", un personaggio che ho creato io, un menomato fisico che parlava poco ma agiva molto. La fiction era con attori americani e tedeschi e io senza conoscere una parola di queste lingue sono riuscito ad avere ottimi rapporti con tutti i protagonisti.» Un sogno nel cassetto? «Sono tornato al cinema dopo vent'anni ed ora mi piacerebbe girare un film che abbia una storia forte, drammatica, in cui io possa tirare fuori il mio "meglio" di attore e che possa partecipare a dei Festival importanti come Cannes o Venezia. Se ciò accadrà sarò molto felice, in caso contrario lo sono lo stesso, per come è andata e come va tuttora la mia carriera.»

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