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Dori Ghezzi attacca Costantini Il regista: critica inutile e tardiva

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Questa volta, però, sotto i riflettori è andato il botta e risposta tra Dori Grezzi e Daniele Costantini, regista del film tratto dal romanzo. La Ghezzi ha espresso forti perplessità sulla pellicola, dandone un giudizio negativo. Alle parole della compagna di vita del musicista ha risposto Costantini. «Il suo giudizio mi lascia non dico indifferente, ma quasi - ha detto il cineasta - Sono affari suoi cosa pensa del film. Non penso lei sia l'autorità assoluta per decidere cosa fare e cosa no». Oltretutto, dice il cineasta «ha avuto occasione per parlare con me delle sue riserve, dato che ha letto la sceneggiatura e ha visto il film un paio di volte. Ma non mi ha mai detto niente». Il regista, che ha aggiunto di non sapere nulla di una sceneggiatura tratta dal libro, abbozzata dallo stesso De Andrè nel 1998, alla quale ha accennato Dori Ghezzi, spiega: «Quando le ho espresso la mia intenzione di chiedere a Nicola Piovani di curare le musiche del film, lei era assolutamente d'accordo e penso si siano anche parlati». Il documentario «Effedià» contiene tre inediti, musica e immagini in cui De André, a quasi 10 anni dalla sua scomparsa, racconta se stesso. C'è l'artista giovane e quello adulto, c'è l'uomo che cambia non tradendo le sue radici e c'è il cantautore che parla alle giovani generazioni. «Amore che vieni, Amore che vai», nelle sale a partire dal 14 novembre, mette in scena parte del mondo poetico di De Andrè, popolato da prostitute, piccola malavita, Genova, il suo porto e i «carruggi». Nel film emergono gli echi di una poetica che dà dignità di protagonisti a personaggi ai margini della società. E si rivedono allora, proprio come in un film, le vicende e gli odori di canzoni come «Bocca di rosa», «Via del Campo», «La città vecchia» e, appunto, «Amore che vieni, Amore che vai».

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