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La Venexiana Ce ne vuole a far arrabbiare George Clooney, ...

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Sì, perché i giornalisti italiani a Venezia sono riusciti a far arrabbiare proprio lui e il suo compagno di avventura festivaliera Brad Pitt, star di Burn After Reading dei fratelli Coen. «Meglio un Oscar o una notte con una donna italiana?», no comment. «Pitt lei ha 4 figli, ne farà altri? E lei Clooney che non ne ha, ha intenzione di farne?». Di cinema, nemmeno l'ombra. Fino all'invasata di turno, che in tutina da jogging chiede a Pitt «mi inseguiresti?», ma Clooney sdrammatizza con un «piuttosto scapperei». E scappa davvero. Le domande della stampa nostrana ai due sex symbol li irrita a tal punto da far disertare loro il pranzo blindato richiesto sulla Terrazza dell'Excelsior. Un peccato, perché il menu concordato - carpaccio con carne salata chianina, farro al pesto e timballo di riso allo zafferano, preparato dallo chef Yures della Fenice di Faenza - era davvero ottimo. Pranzo solitario dunque per i due Coen con prole, e la algida protagonista del film, Tilda Swinton, che tenta a fatica di recuperare una femminilità persa con Orlando indossando zeppe di legno ortopediche verde scuro che non giovano alla causa. La più elegante della giornata rimane Claudia Cardinale in passerella inaugurale al braccio del Ministro Bondi: smoking lui, vestito beige di Armani lei. Deludono gli abiti del resto della platea, da quello della giunonica accompagnatrice del governatore veneto Giancarlo Galan, a quello troppo nero della bellissima Afef. E se proprio Bondi, alla vigilia della posa della prima pietra al Lido del nuovo Palazzo del Cinema, definisce quello di Venezia «il più importante Festival del mondo (di cui Roma non è che un'integrazione!)», dalle passerelle di Cannes e di Hollywood in fatto di moda e glamour, ahimè, abbiamo ancora tanto da imparare.

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