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Eleonora Tosti Dopo essersi letteralmente "fatto in sette" ...

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La pellicola, d'ispirazione fantascientifica e diretta da Brian Robbins, segue le vicende della navicella "antropomorfa" Dave (creata ad immagine e somiglianza del minuscolo capitano nascosto al suo interno insieme ad un micro-equipaggio) la quale, atterrata sul nostro pianeta con una missione segreta, dovrà vedersela con tanto di automobili, gatti, risonanze magnetiche, mojitos e hot dogs ma, ancora di più, con il sentimento iper-terrestre dell'amore! Gli elementi per la risata quindi ci sono davvero tutti, contemporaneamente ad alcuni dei temi classici della Science Fiction (lo spazio, l'esplorazione interstellare, l'alieno, la navicella, il robot), così da poter parlare di vera e propria contaminazione di generi, annoverando il film nello spassoso filone della "fantascienza comica". Questo "sotto-valutato sotto-genere" ha sempre viaggiato parallelamente a quello ben distinto e tipizzato dei suoi "nobili colleghi" - la fantascienza e la commedia, appunto - trovando il suo baricentro ideale tra i due nella "parodia" (ovvero nell'imitazione e rielaborazione di uno stile in chiave comica o farsesca) che presuppone un'ottima conoscenza del genere originale, dei suoi modelli caratteristici e stereotipi, in modo da riuscire a burlarsene, stravolgendoli e portandoli all'assurdo. Sia in campo letterario che in quello cinematografico, la fantascienza umoristica può vantare un'interessante ed esilarante serie di capolavori di categoria. Tra i primi maestri da ricordare vi è senz'altro Fredric Brown e il suo romanzo del 1949 «Assurdo Universo», nonché il contributo artistico di Kurt Vonnegut con «Mattatoio n°5» del 1968 e «Ghiaccio Nove» del 1963. Ma il vero fenomeno letterario del genere resta indubbiamente il ciclo degli «Autostoppisti Galattici» di Douglas Adams. Sceneggiatore della BBC, Adams diede il via alla commedia radiofonica «Hithhickers guide to the Galaxy» al cui strepitoso successo fece seguito nel 1977 la pubblicazione dello straordinariamente comico romanzo «La Guida galattica per autostoppisti», da cui nel 2005 Garth Jennings ha tratto l'omonimo film. Il protagonista delle vicende, il terrestre Arthur Dent viene travolto da alcuni alieni (decisi a distruggere la Terra per creare un'autostrada galattica) in una serie di situazioni improbabili ed esilaranti. Il trionfo del libro spinse Adams a dar vita ad una triologia («Il ristorante al termine dell'universo», del 1980, e «La vita, l'universo e tutto quanto», del 1982), poi ad altri due romanzi («Addio e grazie per tutto il pesce», del 1986, e «Praticamente innocuo», del 1992). Per il grande schermo da segnalare invece la pellicola cult di Stanley Kubrick «Il Dottor Stranamore» (1963), un'opera caustica e corrosiva che rimane ad oggi l'esempio cinematografico più alto in tema di "fantapolitica satirica". Tra le parodie filmiche (o Spoof Movies) - meno impegnate ma sicuramente molto divertenti - ricordiamo: «Balle Spaziali» di Mel Brooks (che fa il verso a «Guerre Stellari» di Lucas); «Il Dormiglione» di Woody Allen; la coppia di agenti speciali Will Smith e Tommy Lee Jones di «Men in Black»; la triologia di «Ritorno al Futuro» di Zemeckis; gli alieni di Tim Burton in «Mars Attacks!»; la terza e quarta puntata di «Scary Movie». La fantascienza comica ha avuto inoltre la sua stagione dorata anche sul piccolo schermo: chi non rammenta, infatti, il particolare il saluto alieno (NanoNano) di un giovanissimo e simpaticissimo Robin Williams… chiamato Mork e proveniente da Ork …della sitcom «Mork e Mindy»?

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