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«È una sfida per me dirigere un telefilm sulla vita di un ...

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Le riprese sono iniziate, sul set di Viterbo si lavora senza sosta: «Ormai - spiega Costa - siamo quasi a metà film, poi il set si sposterà a Roma e successivamente anche a Gerusalemme, luogo che Paolo VI visitò durante i suoi viaggi in aereo in giro per il mondo». Per Costa, «tra tutti i Papi, Paolo VI è stato quello più chiuso e per questo è rimasto nell'ombra per tanto tempo. Era un Pontefice troppo intellettuale per diventare popolare. È stato uno dei personaggi più grandi del '900 e i frutti della sua vita si riescono a percepire anche trent'anni dopo la sua morte. Fu il primo a prendere l'aereo e a uscire dal Vaticano anche se allora i media non se ne occupavano molto come adesso - aggiunge il regista - Paolo VI non fu solo un pontefice ma anche un grande uomo e per poterlo raccontare ho voluto mettere in evidenza il suo aspetto spirituale che rivela un complesso percorso umano». «Dovette affrontare momenti molto difficili come quello del referendum su divorzio e la legge sull'aborto, per non parlare del rapimento di Aldo Moro», episodio che, tiene a precisare il regista, «riproporrò nella fiction dando risalto all'aspetto riflessivo del Papa nella fase finale della sua vita». Infine sulla scelta di Fabrizio Gifuni, l'attore che darà il volto al pontefice nel tv movie, Costa racconta: «Abbiamo fatto moltissimi provini prima di decidere chi dovesse interpretare un ruolo così importante. Gifuni è il più adatto perchè è un attore dotato di grande cultura e profondità interiore». Il set è all'opera proprio nei giorni del trentennale della morte di Papa Montini (6 agosto 1978) per proporre il ritratto di uno dei grandi protagonisti del XX secolo, il pontefice che ha traghettato la Chiesa dal Medioevo alla modernità, raccogliendo il testimone da Giovanni XXIII e passandolo, a sua volta, a Karol Wojtyla. E la fiction arriva proprio dopo quella su Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Fabrizio Gifuni nel 2002 è stato Attore Rivelazione Europeo al Festival di Berlino, Globo d'Oro della Stampa Estera per i film «L'amore probabilmente», «Sole negli occhi» e «L'inverno» e Nastro D'Argento per «La meglio gioventù» nel 2004.

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