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Dina D'Isa [email protected] I personaggi della ...

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Durante la loro assenza, l'eta d'oro del regno è finita e Narnia è stata conquistata dai temibili Telmarini ed è sotto il controllo del malvagio Lord Miraz. Ma il legittimo erede al trono è in realtà il principe Caspian, costretto alla clandestinità dall'usurpatore e i ragazzi dovranno aiutarlo a sconfiggere il malefico rivale nel sequel "Il principe di Narnia", dal 14 agosto in 700 sale distribuito da Disney Pictures, diretto da Andrew Adamson, premio Oscar per la saga di "Shrek" e regista anche del primo capitolo. Costato circa 200 milioni di dollari, il film, è stato presentato ieri a Roma dal regista, da Sergio Castellitto e Pierfrancesco Favino. La storia mantiene intatti come eroi i quattro fratelli Pevensie: Peter (William Moseley), Susan (Anna Popplewell), Lucy (Georgie Henley) e Edmund (Skandar Keynes), studenti nell'Inghilterra della II guerra mondiale, di nuovo magicamente trasportati nel fantastico mondo di Narnia, che avevano aiutato a salvare un anno prima. I ragazzi scoprono però che il regno è ormai in rovina, anche perché di anni laggiù ne sono passati ben 1300. Nella loro assenza le creature magiche di Narnia (animali parlanti, minotauri, centauri e gnomi curiosi) sono stati ridotti alla clandestinità dai guerrieri che hanno conquistato la loro terra, i Telmarini, alla cui guida, c'è il malvagio Lord Miraz (Sergio Castellitto), che ha usurpato il trono uccidendo il fratello. Compito dei Pevensie sarà aiutare il prode principe Caspian (Ben Barnes), figlio del re ucciso, a sconfiggere lo zio e a riportare la pace. I tre cattivi, sono un pò sui generis: uno è davvero perfido fino in fondo, l'altro è machiavellico e il terzo alla fine si redime. E curiosamente, due, dei tre ruoli da cattivi, sono stati affidati agli italiani Castellitto e Favino. I due attori si sono sottoposti ad intensi allenamenti andando per ore a cavallo e preparandosi con i coach che ha loro insegnato a maneggiare le armi e a combattere. Castellitto e Favino, che interpreta il generale Glozelle, luogotenente di Miraz, con Damian Alcazar (il terzo cattivo), hanno saputo creare un bel gioco delle parti. Castellitto, qui al suo primo ruolo di cattivo, ha detto di essersi «ispirato al re Claudio di Amleto e sul set si è risentito di nuovo studente. Ho ritrovato il piacere del dettaglio della recitazione, grazie anche a Andrew, che ha tenuto insieme questo gigantesco transatlantico, dando anche grande importanza alla psicologia dei personaggi. C'era un'attenzione per il mio lavoro che su un set da "due camere e cucina" non ho mai sentito. Per me è stata una grande lezione di cinema. Fra i grandi temi di questa storia c'è la lotta fra il mondo degli adulti che combatte per il potere e quello dei ragazzi, che combatte invece per la felicità. Su un set così grandioso ti mettono in condizione di non sbagliare: eravamo ogni giorno in mille a lavorare e a mangiare, ma Andrew ha sempre tenuto fede alle sfumature: ad esempio, nelle scene che interpretavamo noi italiani, ci aiutava mandando sempre brani musicali precisi, quelli di Paolo Conte e Patty Pravo. La sequenza del mio duello finale l'abbiamo, ad esempio, girata in due settimane. E già al quarto giorno andavo elemosinando del veleno per mettere fine a questo stillicidio - ha ironizzato l'attore, che ha fatto questo film anche per i suoi figli, di 17, 10, 7 e 2 anni -. Uno dei ricordi più teneri è quello di mia figlia di 10 anni alla prima di New York che mi dava un pugnetto ogni volta che Miraz faceva qualcosa di male». Per Pierfrancesco Favino, che ad Hollywood aveva già interpretato "Una notte al museo" ed è ora sul set di "Angeli e demoni" con Tom Hanks, recitare in "Il principe Caspian" ha significato «realizzare da adulto quello che da bambino speravo di fare: giocare agli indiani e ai cowboy. Per il mio personaggio mi sono ispirato alle favole classiche ma anche alle "spalle" dei potenti delle opere di Shakespeare. È stata in ogni caso un'esperienza unica, con un grande uomo e un grande regista come Andrew Adamson, che mi ha fatto accumulare un bagaglio di bei ricordi e di... segreti». Ora Castellitto sta per iniziare in Francia le riprese del nuovo film di Jacques Rivette, "36 vues du Pic Saint-Loup", con Jane Birkin e Julie-Marie Parmentier, in cui interpreta un manager che cambia la sua vita diventando clown e l'anno prossimo dovrebbe iniziare il suo nuovo film da regista. L'attore, inoltre ha concluso a maggio le riprese di "Tris di donne e abiti nuziali" di Vincenzo Terracciano con Martina Gedeck e a fine estate finirà la lavorazione della nuova commedia di Giovanni Veronesi, "Italians". Favino, invece, sarà a settembre al Festival di Toronto per la prima mondiale di "Miracle at St. Anna" di Spike Lee e, a fine ottobre, dovrebbe presentare al Festival Internazionale del Film di Roma "L'uomo che ama" di Maria Sole Tognazzi, di cui è protagonista con Monica Bellucci e Ksenia Rappoport. Inoltre l'attore, interpreta anche di "Il Grande sogno" di Michele Placido, ed è attualmente sul set con Tom Hanks, della megaproduzione, girata anche a Roma, "Angeli e demoni" di Ron Howard, atteso seguito di "Il codice da Vinci". La notizia di un possibile stop al ciclo era circolata, dopo l'esito meno esplosivo del previsto, del secondo capitolo, costato circa 200 milioni di dollari e girato in Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Slovenia e Polonia. Nei Paesi dove è uscito, ha incassato finora, in totale, 301 milioni di dollari, mentre il primo film era arrivato a quasi 745 milioni. «In realtà - ha spiegato Adamson - l'intenzione originaria della Disney era di fare sette film, tanti quanti sono i libri della saga di C.S Lewis. Ma ora vedremo quale sarà la risposta del pubblico». Adamson, tuttavia, per il terzo episodio già in fase di preparazione e attualmente in fase di sceneggiatura, "Le cronache di Narnia: il viaggio del veliero", ha passato la mano per la regia a Michael Apted, mentre a lui spetterà il compito del produttore.

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