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Madame, ascolti Melody e Nicole

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I danni al cervello sembravano irreparabili, così come lo sono stati quelli fisici: ancora oggi, si appoggia a un bastone ed è costretta a calzare occhiali scuri perché non tollera le luci. Ma musica l'ha salvata. Le sue canzoni abbagliano con la loro straordinaria intensità: paiono fuochi notturni, segnano vie senza deviazioni, evocano talenti maledetti come Rickie Lee Jones o Eva Cassidy, tra swing, folk, blues e una sottile disperazione jazz. Un pezzo sexy e lacerante come "Love me like a river does" si attacca sottopelle, come un antidoto alla malinconia, e non ne esce più. È un talento anche Nicole Atkins, al debutto con l'album "Neptune City", omaggio trasfigurato alla sua città d'origine, nel New Jersey di Springsteen. Quando, nello scorso autunno, David Letterman la chiamò in tv per farle eseguire una ballad strappacuore come "The way it is", l'America si incantò davanti alla voce di Nicole. Che ci mette un'anima rock & soul, e arrangiamenti trasognati, vagamente alla Twin Peaks. Diventerà una star assoluta. Come sembra esserla già, con minor qualità artistica, ma con la "benedizione" di Madonna, la californiana Katy Perry. Che ha la sfrontatezza necessaria per cantare canzoni sulla bisessualità (come il successo "I kissed a girl") con un contagioso ritmo pop. Se non è solo una furbata, saprà candidarsi davvero come erede della signora Ciccone. Ste. Man.

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