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È forse l'edizione più discussa nella storia della Fiera del ...

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Ma quasi a voler sfumare tutte le polemiche, il tema di quest'anno sarà davvero estetizzante e filosoficamente accattivante. "Ci salverà la Bellezza" è infatti il titolo di questa edizione che rievoca così la domanda che un personaggio de "L'Idiota" di Dostoevskij pone al principe Myskin: «La Bellezza salverà il mondo?». Misurarsi con la Bellezza, riuscire a metabolizzarla significa avviare dentro di noi una metamorfosi spirituale, il tentativo di raggiungere una sfera superiore di conoscenza e di autocostruzione. Per disquisire su questo tema ci saranno ben 850 incontri e duemila relatori. Un numero record che fa sperare agli organizzatori di eguagliare, almeno, gli oltre 300 mila visitatori dell'anno scorso. E questo in barba a chi promuove il boicottaggio o a chi paventa un fallimento per via delle polemiche: ma le prenotazioni fanno sperare in una Fiera da record. Una kermesse ambita alla quale chiedono di partecipare persino persone fino ad oggi non incluse, come Beppe Grillo, poi inserito nel programma di lunedì 12, purchè, hanno avvertito gli organizzatori, non faccia "comizi". La parte del leone la fanno in ogni caso gli scrittori israeliani, nonostante e purtroppo, le diverse defezioni di intellettuali - sia palestinesi sia israeliani - in segno di protesta. Il primo atteso intervento è quello del decano Aharon Appelfeld che terrà la prolusione la sera inaugurale del 7 maggio alla Reggia di Venaria. L'8 ci sarà Abraham Yehoshua con il suo nuovo libro "Fuoco Amico" e riceverà il premio del festival di Cultura Ebraica OyOyOy. Tra gli altri nomi, l'irakeno Sami Michael, rifugiato in Israele nel 1949, Zvi Yanai, Meir Shalev che presenterà il suo ultimo libro "Il ragazzo e la colomba" (Frassinelli), Alon Altares, Etgar Keret, il rabbino Adin Steinsaltz, autore di una monumentale edizione commentata del Talmud, Shlomo Venezia, uno dei pochissimi superstiti dei Sonderkommando, le squadre speciali di prigionieri incaricati di eliminare chi era resistito al gas e che a loro volta poi venivano eliminati perchè non raccontassero. Molte le scrittrici, tra le quali Savyon Liebrecht e Zeruya Shalev, e gli uomini di spettacolo come Amos Gitai, protagonista di una rassegna cinematografica israeliana, realizzata con il Museo del Cinema.

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