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Toni Servillo e Valeria Solarino hanno ricevuto ieri a Roma ...

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Dall'attore nessuna conferma sulla sua possibile partecipazione al prossimo festival di Cannes in cui potrebbe però correre con ben due film, "Il divo" di Paolo Sorrentino e "Gomorra" di Matteo Garrone. «Non ne so davvero nulla - ha detto Servillo -. Giudicheranno gli altri se sono stato all'altezza di interpretare Giulo Andreotti nel film "Il divo", anche se di recente il senatore ha detto che avrebbe preferito essere omaggiato da questo film solo dopo la sua morte. Fa parte delle sue proverbiali battute. Mi ritengo un attore a tutto tondo e amo soprattutto lavorare in teatro ed è assurdo pensare che un attore faccia teatro nei residui professionali delle sue proproste televisive o cinematografiche. Non è così. Dobbiamo rispettare la grande tradizione teatrale che ha il nostro Paese: anche se ormai esiste un pubblico sempre più vasto e giovanile che scopre il teatro attraverso il cinema. Mentre il pubblico del teatro è più pigro e difficilmente migra poi verso il cinema. Ma spero che i due pubblici sempre più si confondano. Il pubblico femminile è comunque più portato verso il teatro, la poesia, la lettura di libri e giornali: è evidente che anche in questo caso le donne dimostrano una maggiore sensibilità e intelligenza artistica». Valeria Solarino ha invece rivelato con molta titubanza solo qualcosa del suo prossimo progetto cinematografico che sembra nascere nel segno del femminile: «Inizierò a girare ad ottobre un film ambientato nell'Ottocento in Sicilia, a Favignana. Un ruolo drammatico per un lavoro tratto da un libro scritto da un giornalista e diretto ora da una regista donna. Con il mio compagno, il regista Giovanni Veronesi, non pensiamo a progetti in comune. Anche se mi piacerebbe interpretare ancora brillanti commedie sentimentali. Ma in genere scelgo una parte in base al copione e al regista e non penso prima a che genere di ruolo dovrò recitare, se drammatico o leggero. Ciò che davvero m'interessa è soprattutto la qualità della storia da interpretare e lo spessore dell'autore». Due menzioni speciali sono state poi consegnate ieri mattina nella sede dell'Oreal di Roma anche a Salvatore Maira e a Pietro Marcello autori del documentario "Il passaggio della linea", prodotto da Indigo Film di Francesca Cima e Nicola Giuliano. Il Sngci, infine, aveva già consegnato il premio per il miglior film a "Non pensarci" di Gianni Zanasi, in occasione della conferenza stampa di presentazione del film alla Casa del Cinema lunedì scorso a Roma. D. D'I.

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