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Niente più pregiudizi sui gay

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Anna Tatangelo

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Maio credo che la tematica dei gay non possa essere ignorata: Claudio, il mio amico cui è dedicato il pezzo, si è detto commosso per quanto ho interpretato. Lui sa cosa significhi aver paura la notte, e sentirsi rifiutato dalla società solo perché i tuoi sentimenti possono essere giudicati in modo strano, anche se sono purissimi. Io ho convissuto con un amico gay, e so quale sensibilità possa avere una persona del genere, e di quale solidarietà abbia bisogno: e il mio compagno Gigi D'Alessio, che ha scritto parole e musica della canzone pur senza avere contatti con quel mondo, ha capito attraverso di me cosa significhi tendere la mano. Mi è dispiaciuto vedere innescare delle polemiche, in altre trasmissioni televisive, sfruttando l'opinione di pochi cittadini di Sora, la mia città: è una netta minoranza quella che non accetta certe legittime realtà umane. E io sono fiera delle mie origini, non faccio la snob fingendo di essere romana o milanese. So che il problema non è a Sora, ma in tutta Italia: i gay sono legittimati quando fanno gli stilisti, altrimenti sono oggetto di derisione. Ci vorrebbe più informazione, più apertura mentale: se oggi una legge consentisse a una coppia omosessuale di adottare un bambino, gli sfottò dei compagni di scuola ferirebbero il piccolo. E se c'è una lunga strada per arrivare alla civiltà, ognuno offra il contributo che può. Io l'ho fatto con questa canzone, così come l'anno scorso Moro e Cristicchi parlavano di mafia o di disagio mentale. E noto una cosa: di loro si è sempre parlato come artisti, mentre di me, più superficialmente, come personaggio buono per il gossip. Ho pagato questo scotto, e sono cresciuta, anche se l'ho fatto davanti al pubblico. Ora mi sento pronta per traguardi importanti, e chissà. Come dice il titolo del mio nuovo cd, "Mai dire mai".

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