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Delon: «Finalmente mi prendo in giro»

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E Alain Delon nel film interpreta il ruolo di Cesare. «È proprio questo che mi ha spinto ad accettare il ruolo - ha svelato Delon -. Ho trovato tutto esilarante, talmente pieno di maligni sottintesi che mi sono detto che in assoluto dovevo recitare nella parte che mi veniva offerta! Delon che si prende in giro! Tutto potranno dire i critici fuorché che io non abbia sense of humor. Ho cercato di fare al meglio il mio mestiere di attore. Questo è Delon, e questo che Delon vuole che si dica di lui. Il resto, le bizzarie, gli amori, gli atteggiamenti non contano, o molto poco. Sullo schermo mi vedete parlare a una folla di ventimila persone, in realtà non ce n'erano più di duecento. Un effetto straordinario, al quale io guardavo con la stessa meraviglia di quando vedo mia figlia lavorare al computer». Lei aveva dichiarato di non voler più fare del cinema, ci ha ripensato? «Avevo detto che non volevo più fare cinema perché i film francesi stavano perdendo la propria identità, ma avevo anche aggiunto che ero disponibile per un lavoro di un certo livello. Così ho risposto affermativamente al regista Thomas Langmann che mi proponeva un ruolo di autoderisione scritto su misura per me». Lei non aveva mai interpretato un ruolo comico «Amo la commedia, è piuttosto la commedia che non mi ha mai amato, forse con un paio di eccezioni. Di chi è la colpa? Vogliamo dire del caso? Diciamo che un treno entra in stazione, con due teste che si affacciano al finestrino. Se vedono Belmondo, tutti applaudono e ridono, ma se guardano me applaudono senza ridere». Il film ruota attorno all'amore del gallo Alafolix per una principessa greca, Irina, promessa al figlio di Cesare, Bruto, che interpretato da Benoit Poelvoorde, appare vile e odioso, pronto a eliminare Cesare, vincere i Giochi Olimpici e impalmare Irina. «Poelwoorde è un attore di grande talento, pur essendo giovane. Depardieu è come sempre straordinario nei panni di Obelix, e Cornillac è eccezionale come Asterix». Si ricorda la prima volta in cui lei ha recitato con Gerard Depardieu in "Deux hommes dans la ville"? «È uno dei film che preferisco, è stato un immenso piacere ritrovare sul set Depardieu. Cornillac invece lo conoscevo pochissimo». Uno dei suoi attori preferiti, Marlon Brando, aveva interpretato Marc'Antonio in un film sulla morte di Cesare per la regia di Manckiewicz. Le sarebbe piaciuto recitare con lui in quel film? «Moltissimo, anche se quella non era una commedia, ma l'adattamento della tragedia di Shakespeare. Per tutta la vita ho rimpianto di non avere mai recitato con Brando, che come attore è stato un mio idolo. Sembrava che la cosa si dovesse fare con un adattamento da un romanzo di Proust e la regia di Visconti, un progetto che purtroppo non si è realizzato. Con Brando mi sono visto alcuni anni più tardi quando sua figlia ha avuto dei problemi. Gli ho trovato un avvocato, gli avevo anche proposto di rifugiarsi nella mia casa di Ginevra».

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