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Pier Vincenzo Rosiello Accogliere il Natale significa ...

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Monsignor Paglia, lei sarà l'iniziatore del pranzo di Natale con i poveri nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, di cui è stato parroco dal 1981 al 2000. Qual è il significato di questa iniziativa? «La nostra è una società ammalata di solitudine. L'egoismo, l'individualismo, la smania del successo, la presunzione di autosufficienza rendono l'esistenza umana solitaria, chiusa in se stessa e profondamente infelice. Il Papa nella sua nuova Enciclica Spe salvi ci svela qual è il significato profondo della speranza cristiana, tutta proiettata verso una visione comunitaria della salvezza. "La relazione con Gesù - scrive Benedetto XVI - è una relazione con Colui che ha dato se stesso per tutti noi" e pertanto come "l'essere in comunione con Gesù Cristo ci coinvolge nel suo essere "per tutti", ne fa il nostro modo di essere. Il Natale è portatore di un messaggio di solidarietà, di pace e di speranza, un invito ad accogliere l'altro, magari meno fortunato di noi. Nell'incontro con l'altro, nel farci prossimo dell'anziano senza nessuno, dell'ammalato bisognoso di assistenza, del povero che vive nell'indigenza, riusciamo a riempire il vuoto del "non senso" della nostra vita con la gioia del Signore che nasce». Un proverbio popolare recita: "Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi": qual è il suo augurio alle famiglie, soprattutto a quelle in difficoltà? «Credo che questo proverbio non sia tanto conosciuto, anzi penso che questa società lo ignori completamente, perché non c'è più posto per la famiglia nella società contemporanea; il suo posto, infatti, è stato preso da un egocentrismo esasperato. È molto significativo il brano del Vangelo, in cui è scritto che a Betlemme "non c'era posto per loro - cioè per Giuseppe, per Maria e Gesù bambino - nell'albergo" (Luca 2,1), non c'era posto cioè per la loro famiglia. Con il Natale dobbiamo ritrovare il senso della famiglia, anche perché riscoprirne il valore significa creare le condizioni perché ci sia la pace nel mondo. Come ha scritto il Papa nel suo messaggio di inizio anno: "Gesù ci ha rivelato che "Dio è amore" (1Gv 4,8) e che la vocazione più grande di ogni persona è l'amore». Quale regalo vorrebbe trovare sotto l'albero di Natale? «Vorrei che sotto tutti gli alberi di Natale ci fosse un Vangelo, piccolo, di quelli che si possono portare sempre con sé, non da tenere come ornamento della propria casa ma da leggere. E ai giovani consiglio di ritrovare il significato del Natale attraverso la preghiera e la solidarietà».

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