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Alessandra Fiori Dubitare sempre, la realta è diversa da ...

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"Schiavi del lusso", la complessa e accurata inchiesta di Sabrina Giannini, era incentrata sull'industria della moda e del Made in Italy. Con un mercato che vale oltre 70 miliardi di euro l'anno, la nostrana arte dello stile, della frivolezza ha solo la sembianza e "Report", con la consueta precisione, incurante delle diffide, ha messo il dito nella piaga. Dai giochi di potere che, dietro le immagini patinate, tentano di delegittimare uno dei settori dell'eccellenza italiana, passando per alcune delle griffe più rinomate che affidano il lavoro a laboratori con manodopera in nero, fino a quei giornalisti che si prestano alla logica misera e potente della pubblicità occulta, i monarchi del settore sono finiti tutti in mutande, in prima serata. Ovvio che qualcuno non gradisca, al contrario del pubblico che, con 3 milioni 963 mila paia di occhi e uno share del 16.32%, ha fatto registrare alla Gabanelli il suo record stagionale. Successo meritato perché le inchieste migliori hanno la vividezza della realtà e trascinano fin dentro lo squallore di certi capannoni industriali dell'hinterland milanese, in cui la luce al neon è sempre accesa e il piano superiore funge da dormitorio per i cinesi che ci lavorano anche 12 ore al giorno. "Report" torna in primavera ma intanto il terzo mondo è più vicino di quanto sembri.

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