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Crowe, bandito dal cuore tenebroso

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Quest'anno, la Coppa Volpi l'ha conquistata un altro pistolero, Brad Pitt nel ruolo del bandito Jesse James in un dramma western. Ieri, a presentare il remake di "Quel treno per Yuma" di James Mangold, c'erano il protagonista Russell Crowe e l'amministratore delegato di Medusa, che distribuirà il film da venerdì in 300 copie: Giampaolo Letta ha annunciato due mega produzioni di western all'italiana per l'anno prossimo, visto il sentito interesse del pubblico verso il genere. Stavolta, Crowe è il temibile bandito Ben Wade, che si muove nel selvaggio West, con tanto di attacchi alla diligenza, assalti dei pellerossa, saloons, cavalcate, buoni e cattivi in lotta perenne in un mondo in cui violenza e corruzione sono la norma. Ma ciò che più colpisce nel film è la possibilità che un malvagio e un onesto possano capirsi meglio di altri apparentemente più affini. A contrapporsi al "cattivo", interpretato da Crowe, c'è l'integerrimo Dan, alias Christian Bale: i due rispolverano "3:10 To Yuma" del 1957, diretto da Delmer Daves, con il leggendario Glenn Ford. «Non è un semplice western, ma una storia che ha del cuore - ha spiegato Crowe, ieri a Roma -. Il mio personaggio viaggia, cita la Bibbia, è elegante e persino la sua pistola, soprannominata "la mano di Dio", è impreziosita da un crocefisso d'oro. Tra Dan e Ben scatta un rispetto reciproco, un'intesa sottile, al di là dei loro ruoli. In genere non amo i western americani, preferisco quelli di Sergio Leone o quelli australiani. Mi piace John Wayne, soprattutto quando è ironico, e anche Clint Eastwood. Il film originale di Daves non lo considero però un classico western: nel primo "Quel treno per Yuma" c'erano molti dialoghi, era girato quasi tutto in una stanza e a basso budget. Nel remake abbiamo invece sviluppato meglio i caratteri dei due protagonisti, oltre al viaggio e alle azioni che lì erano solo raccontate». Alla domanda se i due pistoleri siano stati coinvolti dalla Sindrome di Stoccolma (quella sorta di amore che può unire carnefice e vittima), Crowe è apparso un po' smarrito: «La Sindrome di Stoccolma è per caso una canzone degli Abba? - ha chiesto scherzando -. Li chiamavano cow-boy perchè amavano le loro mucche - ha poi aggiunto -. Una cosa è certa: il mio personaggio, il bandito Ben, vuole che Dan ritrovi il suo rispetto, quello che gli hanno tolto i proprietari terrieri e la sua famiglia: e per proteggerlo uccide anche i suoi uomini. Ora sto girando "Body of Lies", film di Ridley Scott con Leonardo di Caprio, tratto dal racconto di David Ignatius».

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