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Scontro al vertice di Viale Mazzini

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Rai ingovernabile, Cappon verso l'addioIl cda boccia le nomine proposte dal direttore generale: c'è un franco tiratore a sinistra

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Il suo alfiere Cappon non riesce a fare breccia nella roccaforte del cda, la cui maggioranza è ancora in mano alla Cdl. Non solo tutte le nomine sono state un'altra volta rispedite al mittente, ma la novità è la scoperta che tra i consiglieri del centrosinistra si nasconde un franco tiratore, il quale ha approfittato dello scrutinio segreto per sganciarsi dall'allineamento. In pratica se per Minoli (RaiDue) e per Freccero (RaiSat) l'esito della votazione è stato quel 4 a 5 previsto dal muro contro muro, gli altri candidati non hanno superato i tre voti a favore. Barbera in «pole» per Rai Cinema ha chiuso con un 3 a 5 e un astenuto. Addirittura Scaglia ha collezionato 6 voti contro, così come Marano che Cappon vorrebbe spostare al Collegamento sedi. Quindi se la matematica non è un'opinione un voto del centrosinistra si è sommato a quelli del centrodestra. Questa ulteriore sconfitta del direttore generale - e di riflesso del presidente del Consiglio che non riesce a sistemare Minoli alla direzione di RaiDue - potrebbe spingere Cappon alle dimissioni. Il dg ieri sera è rimasto per diverse ore chiuso nella sua stanza. Solo l'intervento del Tesoro lo potrebbe salvare. Se Padoa Schioppa nominerà un nuovo consigliere fiduciario al posto di Petroni (prescelto dal vecchio governo) il centrosinistra riconquisterà la maggioranza nel cda (franco tiratore permettendo). Ma per il governo non è certo questo il momento migliore per azioni di forza, come quella della nomina del nuovo fiduciario. La maggioranza di Prodi è convalescente dalla caduta al Senato del mercoledì delle Ceneri e quindi in questo momento di tutto ha bisogno purché di ulteriori ostacoli sul suo cammino. Quindi per lo sfiduciato Cappon non restano che le dimissioni? Possibili, ma non certe, visto che in ballo ci sono i soldoni della liquidazione, ben più cospicua se il mandato viene tolto dall'azienda (e non restituito dal diretto interessato). Di sicuro c'è solo il fatto che la Rai è ormai ingovernabile. Una situazione di stallo che frena ogni provvedimento. Se poi alla carne sul fuoco si aggiunge anche il caso Sanremo il piatto è bello che servito. La bocciatura del pacchetto di nomine di Cappon ha scoperchiato un pentolone di polemiche in ebollizione. Tra i consiglieri e tra i politici. C'è chi invoca la pausa di riflessione, esternando però una forte preoccupazione (Rizzo Nervo) a chi definisce blocco imbarazzante per tutti (Urbani). Per Curzi non c'è trasparenza mentre Giulietti parla di delitto annunciato. Rognoni di Rai ostaggio della maggioranza del cda. Per contro Gasparri definisce il dg «uno scadente esecutore di ordini governativi». Il presidente della Vigilanza, Landolfi, invece prende di mira Cappon: «Il dg è troppo navigato per capire che avrebbe perso il braccio di ferro con il cda. Il suo è stato un comportamento anomalo». Ma non è che a Cappon sia venuta la voglia di farsi cacciare? [email protected]

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