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di DINA D'ISA «NUOVOMONDO», il film di Emanuele Crialese che ha vinto il Leone d'argento a Venezia, ...

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Lo ha rivelato ieri il produtore, Fabrizio Mosca, spiegando che «quest'anno per la prima volta l'Academy ha comunicato una pre-selezione di nove film e il nostro non c'è. L'abbiamo saputo dal nostro publicist a Los Angeles. I giurati degli Oscar cercano ancora un cinema italiano convenzionale dove loro possano ritrovare certe caratteristiche che non esistono più. La prima impressione è di grande dispiacere perchè "Nuovomondo" Crialese ha fatto un'opera importante. Dispiace che i giurati dell' Oscar non abbiano riconosciuto il valore del film, che è moderno e che avrebbe meritato di correre per la statuetta. Anche con "I cento passi" di Giordana sentivo che il film poteva arrivare in fondo. E invece mi sbagliavo. Bisogna confrontarsi con una visione del cinema dei giurati che è parziale. Lo conferma il fatto che quest'anno, per la prima volta, per avere un risultato meno convenzionale è stato creato il ballottaggio tra nove film per sottrarre il voto finale ai giurati dell'Oscar. I nove film ora selezionati infatti saranno votati solo da 40 persone, di cui 30 che lo hanno già votato e 10 membri newyorkesi dell'Academy, più giovani, che dovrebbero dare un impulso più moderno alle scelte. Tutto questo è stato fatto proprio per la delusione delle scelte fatte di recente dai 400 votanti per l'Oscar al miglior film straniero». Per Giancarlo Leone, amministratore delegato di Rai Cinema che ha coprodotto e distribuito il film, invece, «non è così. Altrimenti non si spiegherebbe perchè l'anno scorso "La bestia nel cuore" di Cristina Comencini, forse un film anche più difficile, sia riuscito a ottenere la cinquina dei nominati. In realtà, queste cose vanno prese con filosofia e conta molto la casualità, la composizione dei giurati. Mi spiace tanto che un film così bello non partecipi alla selezione. Anche se il film il suo Oscar lo ha già vinto con il Leone d'argento a Venezia». Crialese non vuole entrare nella polemica e assicura che «c'erano film molto importanti in competizione, sono contento comunque di essere stato apprezzato. La Rai mi ha dato tutto il suo sostegno, anche per questo nulla da polemizzare, ma la concorrenza quest'anno era forte specialmente da parte europea. Però, ricordo le parole di David Lynch: in un'intervista in cui spiegava perchè un capolavoro come il suo "Mullaholland Drive" sia stato poco apprezzato negli Usa, aveva detto che quando proponiamo un film non simile a quello che la gente ha attitudine a vedere bisogna aspettare il tempo e il pubblico giusto. In America non si è pronti per il linguaggio sperimentale. La gente vuole vedere sempre le stesse cose». L'Italia, dal 1957, ha vinto in tutto 10 Oscar, l'ultimo con "La vita è bella" di Roberto Benigni nel 1999.

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