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Ma favorito in sala è «Natale a New York» E Bonolis interpreta il terzo film natalizio

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Correva l'anno 1983 e non c'era davvero data migliore per inventare un genere cinematografico che avrebbe segnato, da allora in poi, il Natale degli italiani. Nasce così l'era del "cinepanettone". A battezzarlo, quasi per caso e con l'aiuto di Luigi e Aurelio De Laurentiis, arrivano i Vanzina con "Vacanze di Natale", con l'istrionico Christian De Sica, all'epoca in coppia con Jerry Calà. Il genere viene dedicato a chi va al cinema solo una sola volta all'anno, e durante le feste natalizie, per godere di una ricetta semplice ed efficace, che regge ormai da da vent'anni, condita con battute facili, comicità immediata, colonna sonora orecchiabile, soubrette e veline del momento adeguatamente scollacciate. Per anni snobbato dalla critica, il genere viene costantemente premiato al botteghino, ma il suo fortunato inizio commerciale (girato in tre settimane con un budget ridottissimo incassò dieci miliardi) prosegue senza intoppi. Solo tre anni dopo, sempre con la benedizione dei Vanzina, si forma la coppia in apparenza inossidabile del "cinepanettone": Massimo Boldi (nella parte del milanese imbolsito e operoso) e Christian De Sica (nei panni del romano svogliato e traffichino) debuttano insieme in "Yuppies - giovani di successo". Il loro sodalizio dura 19 anni, fino all'ultimo "Natale a Miami" dell'anno scorso. Ora però il "cinepanettone" si sdoppia e si avvia a un duello senza mezze misure. Da venerdì prossimo nelle sale natalizie circoleranno sia "Olè" dei Vanzina con Massimo Boldi e il suo nuovo partner Vincenzo Salemme (oltre a Enzo Salvi, Daryl Hannah, Francesca Lodo e Natalia Estrada), sia "Natale a New York" di Neri Parenti con Christian De Sica (stavolta affiancato da Massimo Ghini, Claudio Bisio, Sabrina Ferilli e Elisabetta Canalis). Ma a rompere ai due duellanti le uova nel paniere, stavolta ci sarà persino una new entry: " Commediasexi" di Alessandro D'Alatri (prodotto da Cattleya) che, con attori di dichiarata fama, come Rubini, la Buy e la Rocca, sfodera due esordi, la bella ex naufraga dell'"Isola dei famosi Elena Santarelli e il forbito showman televisivo Paolo Bonolis. Le tre distribuzioni si scontrano a suon di copie: Medusa con 500 per "Olè", Filmauro 800 con "Natale a New York" e 01 350 per "Commediasexi". Arivano intanto le prime polemiche sul diritto di progenitura del "cinepanettone": «Ci siamo rimasti un male quando Aurelio De Laurentiis si è arrogato il titolo di papà dei film di Natale - ha detto ieri Enrico Vanzina -. Il genere lo abbiamo creato noi, cercando sempre di rinnovarlo. Quando lo abbiamo abbandonato, lui ha proseguito quello che chiama il "franchise". Io sono il padrino del figlio di Aurelio e so che lui come produttore è il migliore di tutti, rende possibile l'impossibile. Ma non si ricorda mai il ruolo nel successo dei suoi film di Neri Parenti, che viene continuamente mortificato. Aurelio è prigioniero dei film di Natale come noi, e spesso il pubblico attribuisce a noi anche i film natalizi che non abbiamo girato». Massimo Boldi è «contento di fare il "cinepanettone" con un nuovo compagno di viaggio come Salemme, con cui non devo lottare sulle battute. Da quando Carlo ed Enrico hanno smesso di fare film di Natale è cambiato l'equilibrio nelle storie. Con De Sica e De Laurentiis non mi ritrovavo più, e non certo nei rapporti di amicizia ma nelle sceneggiature, dove si mischiavano le carte: tutto si basava su gag meccaniche, in scene comiche imbarazzanti, con battute al limite della decenza. De Sica è comunque avvantaggiato perchè prosegue il filone dei "Natale a..."». De Sica è invece dispiaciuto per aver perso, almeno professionalmente Boldi, ma non certo preoccupato di affrontare la concorrenza. Di fatto è l'unico a rappresentare la ventennale tradizione del "cinepanettone", con la saga mul

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