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L'intervista

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«Robbie Williams tornerà a cantare con noi»Jason Orange, uno dei quattro membri dei Take That, parla del nuovo disco e del futuro della band

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Jason Orange è uno dei quattro componenti «superstiti» dei Take That. Dopo circa dieci anni di assenza dalle scene, la band ha appena visitato il nostro Paese per promuovere "Beautiful World", l'album appena pubblicato. Orange, nel vostro ultimo lavoro si sentono influenze anche dalla musica degli anni '60 e '70. Come nasce il nuovo sound? «Beautiful World è sostanzialmente un disco pop. È nato in maniera molto naturale e tutti abbiamo collaborato alla produzione dei brani. Abbiamo suonato con vere chitarre e veri suoni di batteria». Qual è il brano che preferisce? «Certamente "Beautiful World". Ma il disco è tutto di ottima qualità». Quali sono le differenze tra il nuovo album e la produzione degli anni Novanta? «In passato la nostra musica era orientata al ballo ed era aperta alle influenze della disco. Oggi, invece, abbiamo scelto un profilo classico. E siamo felici di averlo fatto». I Take That sono di nuovo insieme. Perché avete pensato di ricominciare a fare musica? «È successo tutto in modo molto casuale. Alla fine del 2005 abbiamo pubblicato l'antologia "The ultimate collection" e un documentario in cui raccontavamo la vera storia del gruppo. Da quel momento ci siamo resi conto che nel Regno Unito c'era ancora tanta voglia di Take That. Abbiamo cominciato a suonare dal vivo, registrando ovunque tutto esaurito. E da lì il passo verso il nuovo disco è stato breve». Nella vostra attuale formazione, però, c'è un assente illustre: Robbie Williams. Ne sentite la mancanza? «Tantissimo. Sia come persona che come artista. È un grande uomo e lo ha dimostrato in varie occasioni. Personalmente sento molto la sua mancanza. I Take That erano meglio quando c'era anche con lui». Crede che questa sia l'opinione anche degli altri componenti del gruppo? «Non lo so. Non posso rispondere anche a nome degli altri. Bisognerebbe chiderlo direttamente a loro». Secondo lei Robbie Williams tornerà a cantare con voi? «Sì. Secondo me lo farà l'anno prossimo». È una speranza? «Direi che si tratta piuttosto di una predizione». In questi anni di inattività siete rimasti in contatto tra voi? «A dire la verità non molto. Prima di dare vita ai Take That non ci conoscevamo e senza la band ci siamo persi di vista. E poi ognuno aveva bisogno di trovare la propria strada. Ora, però, siamo tornati e il meglio deve ancora arrivare».

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