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I retroscena. Voci poi smentite sulle dimissioni di Müller

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Deneuve: saggio compromesso

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Bocche cucite sul Totoleone e vivaci riunioni della giuria, presieduta da Catherine Deneuve facevano presagire qualche evento forte, proprio alla vigilia della cerimonia. Intanto, la giuria sembrava non mettersi d'accordo su chi premiare ed è stata perciò costretta a riunirsi ben due volte nel giro di poche ore. Sebbene Michele Placido, membro italiano della giuria del concorso ufficiale Venezia 2006, dopo la riunione aggiuntiva che si è tenuta per definire il palmares dei Leoni, fosse apparso sorridente, il giallo non finiva di destare ansia e suspense. Si è persino ipotizzato che qualche giurato ostacolasse i desideri del direttore Marco Müller, grande appassionato, come è noto, di cinema asiatico. Tanto che, come un lampo, è corsa sul Lido la notizia delle probabili dimissioni di Müller che avrebbe dovuto addirittura annunciare in diretta tv, ieri sera. Inevitabili, a quel punto, le smentite di Muller: «Ma quali dimissioni! - ha detto - Il mio contratto scade tra un anno, perché dovrei lasciare dopo un verdetto della giuria che incarna le molteplici anime della Mostra, dall'America e l'Europa agli altri mondi? La seconda riunione della mattina è stata necessaria perché occorrevano chiarimenti sull'interpretazione del regolamento». Ma la Deneuve pare non sia uscita soddisfatta del verdetto finale della giuria e i cosiddetti "regolamenti" riguardavano in realtà una piccola modifica dello statuto che ha previsto due Leoni d'argento, un ex aequo tra «Nuovomondo» di Crialese e «Coers» (Private fears in piblic places) di Alain Resnais Dopo la proclamazione del vinvitore la Deneuve era sola, in qualià di presidente, a dovere rispondere alle domande più insistenti: «Come si fa a dare a Crialese il Leone d'argento Rivelazione, se è un regista affermato? E perchè il Leone d'oro ad un film che quasi nessuno ha visto tanto che le proiezioni erano tutte vuote?» «Ci assumiamo come giuria la responsabilità dell'ingiustizia. Ma il film ci è piaciuto per la sua forza, per la storia per i personaggi commoventi in una Cina che non appare politicizzata. Le sale vuote non possono cambiare il giudizio della giuria. Riguardo a Crialese, il Leone d'argeno rivelazione vuol dire ch gli darà la possibilità di confermare la sua bravura in tutto il mondo», ha risposto la Deneuve celando le ipotizzate discussioni tra i giurati, mentre il regiusta Cuaròn la proteggeva dalle mile domande dicendo: «Magari nel mondo si usasse la saggezza del compromesso usata da questa giuria». D. S.

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