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Federica Balestrieri: «Una vita di corsa»

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Mi è arrivata subito la passione per il mondo dell'automobilismo, per le corse. E quindi per la conduzione di un programma come "Pole Position"». Ha fatto tanta gavetta? «Sì. Ho iniziato da giovanissima con lo scrivere su periodici specializzati, Auto Sprint e quotidiani bresciani, sono nata proprio a Brescia. Sono diventata pubblicista e poi giornalista». Figlia unica? «Sì. Mia madre insegnante e mio padre avvocato civilista a Brescia. Una famiglia di origini nobili. A volte dicono sia una contessa. Ma a questo titolo non ci tengo». Figlia di genitori separati, ha sofferto? «Mio padre si è separato da mia madre quando avevo nove anni. Fino a 14 ho vissuto con la mamma, dai 14 ai 18 con mio padre. Una volta maggiorenne ho scelto di vivere da sola. A Brescia, a Londra con un amico artista e poi a Milano per lavoro». Automobilismo sempre? «No. Mi sono occupata anche di tutti gli altri sport: basket, baseball, calcio, ciclismo. Tanto calcio in particolar modo Milan e Inter. Poi finalmente sono ritornata al mio primo grande amore, Formula 1 e automobilismo in generale». Le piace condurre? «Sì, è entusiasmante, ma la conduzione poi anche annoiare. Non deve essere l'aspirazione massima. È una delle tante tappe di un percorso professionale». Perché l'Asia la incuriosisce tanto? «Non c'è un proprio perché. È un'altra mia passione. Sono affascinata dal mondo asiatico, ma anche dal disegner di interni». È da qualche anno moglie felice? «Sì, mi sono sposata nel 2003. Nella mia vita ho vissuto tre storie molto importanti. Oggi è una stagione davvero serena e felice». È credente? «Sì, ma non pratico tantissimo». Per il futuro cosa spera? «Un figlio e sono anche disposta a sacrificare lavoro e carriera».

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