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David, «Il caimano» asso pigliatutto

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In totale ha incassato ben sei riconoscimenti. Il suo diretto antagonista, «Romanzo criminale» di Michele Placido, ne ha guadagnati di più, otto, ma di peso specifico decisamente minore. A bocca asciutta è rimasto invece Carlo Verdone, favoritissimo della vigilia, che con la commedia «Il mio miglior nemico» aveva totalizzato undici candidature delle quali non non si è trasformata in premio nemmeno una. Miglior regista esordiente è stato designato uno stupito Fausto Brizzi, per la commedia nostalgica «Notte prima degli esami». Valeria Golino è la migliore attrice protagonista con il film «La guerra di Mario». L'attrice non protagonista premiata è invece Angela Finocchiaro per «La bestia nel cuore». Il premio per l'attore protagonista è andato, finalmente, a Silvio Orlando che alla vigilia aveva candidamente svelato di desiderarlo tanto, da quattordici anni, visto che è stato candidato ben otto volte senza vincere, fino ad oggi, nulla. Miglior attore non protagonista è stato designato Pierfrancesco Favino («Romanzo Criminale»). Il David per il miglior produttore è andato ad Angelo Barbagallo e Nanni Moretti per «Il caimano». A «Romanzo criminale» è andato il premio per la sceneggiatura, scritta da molte mani: Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Giancarlo De Cataldo e Michele Placido. «Il caimano», il film dallo sfondo politico fortemente polemico con Silvio Berlusconi, ha guadagnato premi anche per il migliore musicista (Franco Piersanti) e per il fonico di presa diretta (Alessandro Zanon). A «Romanzo criminale» sono andati anche i riconoscimenti per il direttore della fotografia (Luca Bigazzi), scenografia (Paola Comencini), costumista (Nicoletta Taranta), montatore (Esmeralda Calabria), effetti speciali (Proxima) e il David Giovani. La migliore canzone originale è «Arrivederci amore ciao» per il film omonimo. Una sorpresa e un riconoscimento per un regista statunitense ormai europeizzato: come miglior film dell'Unione Europea è stato premiato «Match point», di Woody Allen. Miglior film straniero «Crash» di Paul Haggis. L'attesa dei riconoscimenti, dall'annuncio delle nomination a ieri, serata delle premiazioni, non poteva essere più calda: Michele Placido, regista di «Romanzo criminale», il film che aveva ottenuto il maggior numero di candidature, non ha gradito la grande pubblicità (soprattutto politica) attorno al «Caimano», lanciando battute polemiche. «Tredici candidature ai David di Donatello per "Romanzo criminale" - aveva detto Placido - testimoniano che il nostro cinema non è solo Moretti», attaccando alcuni critici che avevano definito il regista romano «l'unico italiano esportabile». Dal canto suo Moretti ha sempre mantenuto la sua abituale riservatezza, facendo comunque ben capire che a questa sua creatura, che per molti segna un punto di rottura con la sua filmografia classica, tiene molto. Simpatiche le prime battute dopo le nomination del regista-rivelazione di questa edizione, l'esordiente Fausto Brizzi («La notte prima degli esami»): «Mi sono trovato tra Moretti e Verdone, ho pensato che si fossero sbagliati nel darmi il posto». E con questa edizione il David di Donatello, presieduto da Gian Luigi Rondi, ha festeggiato i cinquant'anni. Lo ha fatto premiando i «mostri sacri»: Gina Lollobrigida, prima attrice a ricevere il riconoscimento nel '56 e poi Giuseppe Rotunno per la fotografia, Ennio Morricone per le musiche, Dino De Laurentiis tra i produttori, il regista Francesco Rosi, Suso Cecchi D'Amico tra gli sceneggiatori e lo scenografo Mario Garbuglia. Un premio speciale, che ha commosso tutti, assegnato dalla critica e dalla Piemonte Film Commission è andato ad Antonello Sarno, autore del cortometraggio dedicato al compianto giornalista che per tanti anni ha presentato i David, Lello Bersani. Il corto intitolato «L'uomo col microfono» è nato da una coproduzione fra Medusa e Rai Cinema.

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