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«Sentimenti? Gli uomini non ne parlano»

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Nel cast diretto da Pino e Claudio Insegno anche Corinne Clery

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Colpito al cuore nella sua certezza più incrollabile, quella di essere «uomo», Izzo ci mette due ore di ipercinesi da palco per venire a capo di un equivoco che rischia di minare la sua esistenza e le sue sicurezze sessuali. «C'è Un Uomo…» è una commedia leggera, diretta da Claudio e Pino Insegno, che gioca a sbriciolare lo stereotipo perpetuato nei secoli del maschio latino, interpretato con straordinaria vigoria e con tenera cialtroneria da un Izzo in forma debordante, supportato da quel miracolo genetico che è Corinne Clery e dal bravo Giorgio Carosi, nei panni del vicino di casa. Musiche bluesy di Alex Britti. «Un uomo nudo in casa è una metafora, perchè serve a mettere a nudo me — ha spiegato Izzo a sipario tirato — che rappresento lo stereotipo di tutti gli uomini. Basta la casuale presenza di un uomo nudo per mettermi in crisi, ed io per fugare qualsiasi dubbio o insinuazione esagero. Diciamo che è una storia fanta-omofobica, l'idea parte da quel piano-man che fu trovato su una spiaggia inglese e non si sapeva chi fosse, e poi si è rivelato una grande sòla.L'omofobia è in grande spolvero, basta nominare i pacs, gli ortaggi «tirati a Luxuria». Lo spettacolo in effetti è molto attuale, ma nulla arriva all'estremo. Vuole essere una commedia divertente ma che fa anche riflettere. L'uomo di fronte a certi temi si irrigidisce, e allora è meglio sdrammatizzare ironizzandoci sopra». «La suocera riveste invece un altro ruolo — ha aggiunto Corinne Clery —. Approfitta della situazione per minare un matrimonio che non ha mai accettato, per la figlia ambiva al vicino di casa, ingegnere e «normale», piuttosto che ad uno steward scombinato come Biagio. Io entro ed esco dalla casa come una pazza, intervengo nelle faccende private della coppia, semino zizzania, proprio come la classica suocera rompiscatole. E se le donne sono terrorizzate dalla latente omosessualità dei propri partner, è meglio essere traditi da una donna che da un uomo. Certo, facciamo tutti parte della stessa cultura. Ma a me lui non andrebbe bene comunque, per cui la presenza di un uomo nudo nel suo letto è una manna dal cielo». Però, poi, «questo uomo, che io vedo solo per qualche istante, alla fine viene inconsapevolmente a salvare la situazione — ha precisato Biagio Izzo —. Infatti l'uomo in questione diventa la scintilla che mette fuoco una situazione che era già esplosiva di per sè». Ma, come nella tradizione delle migliori favole, tutto finisce bene. «Sì, perché — ha continuato Izzo — io trovo un amico insperato nell'odioso vicino, riesco a parlare di autentici tabù sessuali con una persona che li vive come me. Gli uomini hanno difficoltà a parlare dei propri sentimenti». Sempre nello stesso vicino di casa «Io invece trovo un amore — ha concluso la Clery — All'inizio, pensavo che sarebbe andato bene per mia figlia, ma alla fine, a guardarlo bene per me diventa davvero interessante».

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