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Il dibattito sì, Moretti si concede a Fazio

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Il regista parlerà del suo film in tv e in un incontro pubblico il giorno dopo l'uscita

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Spiazzando un po' tutti, Nanni Moretti ha scelto due mezzi che in passato aveva accuratamente evitato per rompere il ghiaccio sul suo nuovo film «Il caimano», che uscirà venerdì su quasi 400 schermi. Il dibattito e la prima (forse unica) apparizione televisiva del regista di «Caro diario» sono previsti entrambi per sabato ed entrambi a Milano. Il programma che ospiterà Moretti è «Che tempo che fa» di Fabio Fazio, mentre il dibattito si svolgerà di fronte ad un pubblico che ha appena visto il film, probabilmente al cinema Anteo. Era forse dal 1977, dai tempi dello storico litigio con Mario Monicelli nel corso della rubrica di Raitre «Match», che Nanni Moretti non partecipava come ospite ad una trasmissione televisiva. Finora molto è stato scritto sul «Caimano» - che è interpretato da Silvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Trinca e Michele Placido e cui hanno partecipato in piccole parti anche registi come Virzì, Montaldo, Sorrentino e Mazzacurati - ma ben poco è trapelato sulla trama. Anche perché nessuno, tranne gli attori principali e i collaboratori più stretti di Moretti, ha visto finora il film. La prima proiezione, strettamente riservata ai giornalisti, è stata fissata per giovedì in una sala del cinema romano Barberini che dispone di 480 posti ed è già al completo perché si è accreditata non solo la stampa italiana (e non solo i giornalisti delle pagine di spettacolo), ma anche la stampa estera, a partire dai francesi, grandi estimatori di Moretti, che si ritroveranno con ogni probabilità «Il caimano» in concorso a Cannes. All'anteprima sono attesi inviati un po' da tutta Europa, ma Moretti non sarà in sala e non ci saranno nemmeno gli attori. Forse sarà presente il coproduttore Angelo Barbagallo. Non è prevista la presenza di politici a questa prima proiezione per la stampa. Tra l'altro per ora non sono arrivate richieste (mentre ne sono arrivate da direttori di giornali) e anche se arrivassero, fanno sapere dall'ufficio stampa, non sarebbero accettate perché gli inviti sono riservati agli addetti ai lavori. Tutti gli altri potranno comodamente vedere il film in sala il giorno dopo. Al di là delle anticipazioni, vere o false, che sono state fornite dai giornali sul «Caimano», un messaggio chiaro filtra dall'ufficio stampa: non è un manifesto politico, è un film-film di cui Berlusconi non è affatto il protagonista assoluto.

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