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La Rai punta tutto sulle fiction. Arriva anche quella vietata

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Parte la prossima settimana in prima serata «Roma». Parla di storia ma avrà il bollino rosso che la sconsiglia ai ragazzi

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La scelta di Raiuno sembra dettata dalla necessità di riconquistare ascolti nei confronti di Canale 5 che dallo scorso gennaio è riuscita a battere più volte la prima rete in prime time. Mentre infatti la principale rete Mediaset, forte dei risultati acquisiti, ha bloccato la messa in onda di fiction importanti come «Codice rosso» con Claudio Amendola e «Attacco allo Stato» con Raoul Bova, Raiuno sfodera, da oggi al 30 aprile i propri gioielli di famiglia. L'esordio più atteso è sicuramente quello di «Roma», lunga serie in dodici puntate da 60 minuti ciascuna, che arriva in prima serata su Raidue dal prossimo 17 marzo. La fiction, coprodotta da Raifiction con la HBO statunitense, è già andata in onda negli USA suscitando polemiche per la crudezza del linguaggio e delle scene, in quanto viene raccontata la storia dell'antica Roma dal punto di vista della popolazione più povera, di quella suburra romana i cui ambienti sono stati rigorosamente ricostruiti a Cinecittà con puntigliosa aderenza alla vita reale. «Roma» insomma, racconta tutto ciò che sui libri di storia non è mai stato narrato perché «troppo spinto» e che rappresenta l'altra faccia di una quotidianità vera, ma crudele e discutibile. La Rai però cerca di cautelarsi avvertendo che si tratta di un prodotto destinato al pubblico adulto e perciò accompagnato dalla farfalla rossa che ne sconsiglia la visione alla fascia di telespettatori più giovane. Da Raifiction fanno anche sapere che nel doppiaggio molte espressioni scurrili sono state eliminate ma resta la crudezza delle scene a far discutere. Dunque la parola d'ordine, per la prima rete è recuperare ascolto. E per il raggiungimento dell'obbiettivo accanto a «Roma» scendono in campo altri personaggi tra cui Luca Zingaretti, con altre due puntate de «Il commissario Montalbano», tratte dai nuovi racconti di Camilleri, di cui la prima va in onda domani sera, mentre la seconda è prevista per il 14 marzo. Il 19 marzo spazio ancora alla fiction nazional popolare con la miniserie «Bartali», due puntate dedicate alla vita privata e professionale del grande ciclista che assieme a Coppi rappresentò il mito del ciclismo degli anni '50. Da segnalare nella fiction la presenza di Lino Banfi nel ruolo di Papa Giovanni XXIII. La vicenda umana e professionale di Gino Bartali non arriva però fino ai giorni nostri, ma si ferma quando il campione è all'apice della popolarità e della gloria. Subito dopo, il 26 ed il 27 marzo, è la volta di un'altra miniserie di grande appeal sul pubblico e tratta ancora una volta da una storia vera. Si tratta de «I figli strappati», con la presenza, come protagonista femminile di Antonia Liskova. Viene raccontata tra Italia e Germania, una vicenda avvenuta durante la seconda guerra mondiale che è stata sceneggiata da Laura Toscano e Franco Marotta la coppia di sceneggiatori a cui si deve «Il maresciallo Rocca». Ad aprile, invece, è previsto l'esordio di un'altra miniserie ambientata nel periodo della seconda guerra mondiale, «La buona battaglia, Don Pappapall», la cui messa in onda è fissata nei giorni precedenti il 25 aprile, festa della Liberazione. I due episodi, con la regia di Gianfranco Albano raccontano la vita ed il sacrificio di un sacerdote romano, Don Pappagallo che salvò dalla morte chiunque fosse perseguitato nell'ultimo conflitto mondiale, dai partigiani ai fascisti, dai nazisti, agli ebrei, pagando con la vita l'opera umanitaria svolta. La stagione della grande fiction di Raiuno si conclude a fine aprile. Il 30 va infatti in onda «Falcone» due puntate dedicate al magistrato ucciso dalla mafia a Capaci nel maggio del 1992. Nel ruolo del protagonista e della moglie Francesca Morvillo ci sono rispettivamente Massimo Dapporto ed Elena Sofia Ricci. La regia è dei fratelli Frazzi.

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