Pieraccioni presentatore per dieci minuti. Poi arriva Panariello e il buonumore si spegne
«Amici miei» a Sanremo
A meditare il «gran rifiuto» è quel buontempone di Panariello (chi altri?) che al Tg1 si trastulla così: «Visto che i giornalisti sono cattivi con me, stasera non salgo sul palco». Ma dai, su, anche questa gag non è il massimo. Poco conta che servisse a preparare la staffetta iniziale con Pieraccioni, entrato in scena con la piantina in mano «perché la scenografia sembra il marmo di Carrara». Il paradosso è che il buon Leonardo ha detto ridendo cose serissime: quella sugli oppiacei assunti da Ferretti, quella su Anna Oxa e il 2 novembre. Poi entra in scena Giorgio mascherato da fratello sfigato, e il buonumore evapora, almeno fino a quando, molto più tardi, compare l'irresistibile Verdone. Ormai per Panariellone è una sindrome. Quanto alla Rai, se si sente sotto tiro, trasferisca il festival in Bulgaria, e non se parli più. Soldi soldi soldi. Il capostruttura Gian Piero Raveggi - quello che neanche sotto tortura fornisce cifre - assicura che la Rai chiuderà in attivo la pratica Sanremo. Ma come risollevare il morale di un conduttore che non riesce a sorridere neppure pensando al suo milione di euro? Sui soldi, almeno, ha surclassato quell'altro mirisizzi di Travolta, che prima di mettersi in saccoccia i 400mila pattuiti si era stranito perché gli avevano riservato un camerino al terzo piano, costringendolo a fare le scale di corsa giù per l'Ariston. E la stessa Ilary, l'altra mattina, non pareva troppo rallegrata né dall'assegno da 100mila, né dall'arrivo del marito: ai cronisti rei di aver spifferato la «falsa sorpresa» di Totti, aveva soffiato tutta imbronciata: «Perché volete rovinarci questa bella cosa?». Non sia mai, sempre forza Roma. Se non vuole correre grane coniugali eviti magari di dare bacetti sulle labbra (in scena e per scena, chiaro) a Giorgione, come ieri sera. O di ballare con gli olimpionici. Non imitateci. Aveva più motivi di immalinconirsi Victoria Cabello (80 mila euro), scoprendo che Sanremo non è Mtv, e che spernacchiare le modelle non è da Buster Keaton. E neppure insistere col tormentone degli sms. Stai a vedere che il più assennato di tutto il cucuzzaro è proprio John Cena, l'ipertrofico campione di wrestling che non sapeva nulla dei 200mila all'incasso: «Se ne occupa la mia federazione», ha spiegato, sottolineando che «i più piccoli non devono mai ripetere a casa quello che facciamo in tv». Parlava delle sue esibizioni sul ring, ma in tanti ci hanno visto, in filigrana, questo indimenticabile Festival. Sopratutto quando accanto a Cena entra Panariello col mascherone da Pippo Baudo. Uno sketch e un messaggio cifrato. Una carnevalata in Quaresima. De Coubertin. Il mondo si è rivoltato. Lo si è capito ieri mattina, di fronte ai campioni delle Olimpiadi torinesi. Gli uomini Rai sostenevano che l'audience non è il centro della vita, che «l'importante è partecipare». E lì, finalmente, 110 anni dopo la panzana del barone De Coubertin, il presidente del Coni Gianni Petrucci faceva outing: «Ma dove? Per noi sportivi conta solo vincere». Annuivano i medagliati azzurri, devastati dal coté sanremese: Piller Cottrer si allena ascoltando Madonna, Di Centa vorrebbe conoscere Ligabue. Anesi è pazzo per l'heavy metal. Ma c'è sempre quel tagliapini di Zoeggeler. «Io ama tutta muzika, kwando salito su podio io zentito krante brifido per inna nazionale». Testuale. A notte, tutti in coro con la "Bella" di Jovanotti. Viva l'Italia. Amici miei. Pieraccioni ce l'ha messa tutta. E così Verdone, camuffato da anziana in fuga dal pensionato, inseguito/a dal «nipote» Silvio Muccino. Carletto ha stregato nei panni di Assunta De Senis, acciaccatissima ex vamp defraudata da Nilla Pizzi delle vittorie sanremesi. Con bengala su Nunzio Filogamo («un'isterica»), sull'amante Natalino Otto («lo facevamo nei garage») o sul flirt con Claudio Villa («che scrisse per me: daje de tacco daje de punta»). Un lampo in una settimana di tenebra. Per gli insonni c'era pure Shakira: ve lo giuriamo. A proposito: sembra definitivamente sfumare la pos